Cette page est essentiellement consacrée au théâtre corse, occasion notamment de rendre hommage au talent et au travail d'Orlando Forioso. Sans oublier Robin Renucci et tous les autres...
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Elle s'ouvre aussi à l'association Théâtre au Pluriel,
qui a fêté en 2018 ses 30 ans et organise notamment les Rencontres Départementales de Théâtre
d’Amateurs du Val de Marne. Ces Rencontres se déroulent chaque année sur plusieurs villes du département,
réparties sur deux à trois semaines, entre mai et juin. Nombreuses photos ici.
By Lesia Sargentini Nov 6, 2024
Mi chiamo Orlando Forioso, e questo non è un nome d’arte ma me lo sono ritrovato. E ne sono molto contento. Non è mai stato facile da portare ma quando mi presento a qualcuno nasce subito un argomento di discussione. Nella comunicazione, mezzo lavoro è già fatto. Per chi non sapesse chi è Orlando Furioso posso solo dire che è un eroe letterario, è come se mi chiamassi Harry Potter o Naruto.
Sono nato a Torre Annunziata, città a 30 chilometri da Napoli. È l’antica Oplontis, con gli scavi archeologici della Villa di Poppea che sono una meraviglia. C’è un affresco dipinto a cesto di fichi che sembrano veri. All’inizio del Novecento c’erano più di 100 pastifici. Deve essere per questo che adoro la pasta in tutte le sue varianti, ma sempre al dente.
Nel 2025, festeggerò i miei 45 anni di Corsica. Sono arrivato la prima volta il 13 agosto del 1980 a Pigna, chez Casalonga ! Il mio arrivo in Corsica è legato al mio lavoro artistico. Frequentavo a Roma la scuola di teatro del Mimo, Teatro Movimento: commedia dell’arte, danza, mimo… Ci chiamarono le direttrici Lidia Biondi e Alessandra Dal Sasso per andare a fare i mimi/ ballerini in Austria al Carinthischer Sommer. Dovevamo essere guerrieri, diavoli e non so più cos’altro in un’oratorio barocco di Pietro Andrea Ziani ” L’Assalonne punito”. Lo scenografo e costumista era Toni Casalonga che si era fatto accompagnare da suo figlio Jerôme. Nonostante il cast fosse intergenerazionale e internazionale (René Clemencic, Sergio Bartolo, Gerard Lesne,….), l’ambiente era molto gradevole. Essendo Jerôme ed io tra i più giovani, ed essendo l’Austria noiosissima, creammo un po’ di “clima bordellarico mediterraneo”. Diventammo subito fratelli e fui invitato in Corsica, a Pigna, in pieno Riacquistu[1] ! Fu uno choc culturale. Io, Napoletano emigrato a 7 anni a Torino, avevo bisogno di riappropriarmi della mia napoletanità. Se il Riacquistu è servito a qualcuno, uno di quei qualcuno sono io.
In questi anni ho sempre cercato di non invadere il campo con cose tipo “La Corsica è italiana”, ed altre « baggianate » di questo tipo. L’ospitalità, la simpatia, le battaglie e l’intelligenza dei Corsi hanno nutrito la mia crescita culturale. Ne ho approfittato trovando sempre un terreno creativo fertile. Mentre in Italia, e nel mondo, recitavo nei maggiori teatri (Teatro di Roma, Piccolo di Milano, Biennale di Venezia, Teatro Gorki a Mosca e Leningrado, Teatro Albeniz di Madrid, Teatro Poliorama di Barcellona, e poi Melbourne, Sidney, Adelaide, Los Angeles, San Francisco, a New York a Broadway, all’Expo 92 di Siviglia, Palais Chaillot a Parigi…), in Corsica mettevo a disposizione le mie conoscenze teatrali là dove erano richieste. A piccoli tocchi. Senza invasione di campo. Abbiamo creato ateliers e spettacoli che credo siano stati anelli di una catena che mi ha legato sempre di più all’isola. Siamo cresciuti insieme la Corsica, l’Italia ed io. Credo di essere un unicum nella Storia del rapporto Corsica-Italia. Anche se mi considero sempre “Un Napoletano prestato alla Corsica”.
Purtroppo non buoni e le colpe sono da ricercare da tutte le parti, in particolare in Italia e in Francia. Non ci sono aerei diretti tutto l’anno: vi sembra normale? E questo non è che la punta dell’iceberg. Il governo italiano ha dismesso il consolato proprio quando si intensificavano i rapporti tra i Corsi e gli Italiani. Assurdità ! Se gli Italiani sapessero l’amore e l’affetto che hanno i Corsi per loro ne resterebbero stupiti. Ad ogni vacanza scolastica le navi della Corsica Ferries si riempiono di Corsi che vanno in Italia. E questa è una vera economia fuori stagione turistica. Gli Italiani, della Corsica, sanno poco o nulla. È l’isola che non c’è e di cui, raramente, d’estate qualche giornale si ricorda. Paoli ? Aleria nel 1975? I Lucchesi? C’è una parte importante della storia della Corsica che gli Italiani non conoscono.
Volete farmi litigare con qualcuno scegliendo una città invece che un’altra ? Nel 1998, U Svegliu Calvese mi chiese di fare un’attività teatrale durante tutto l’anno per piccoli e grandi. Accettai perché le possibilità creative erano enormi. E feci bene perché in questi venticinque anni il mondo è cambiato e la politica pure. Le nuove tecnologie, la globalizzazione e il Covid hanno eliminato il vecchio concetto di grande e piccolo, di centro e periferia. La Corsica è, con grande dignità e semplicità, un palcoscenico internazionale e territoriale allo stesso tempo. Qui ho avuto la possibilità di fondare TeatrEuropa, che è una compagnia teatrale dedicata ad un teatro plurilingue. E dove potevo sperimentare questo? A Parigi ? A Roma? Parlare con il cuore e la ragione insieme è la base del teatro, del futuro. E lo facciamo tutto l’anno nei grandi teatri e nelle piccole sale dei paesini rurali, senza nessuna differenza. Se non tecnica. E abbiamo creato un pubblico che ci aspetta e che noi amiamo. Proviamo a dare un senso alla frase del premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus “Each individual person is very important. Each person has tremendous potential.” Ogni persona è importante. Figurarsi in una Corsica di 360.000 abitanti. Per questo che sia Bonifacio o Bastia, Pigna o Calvi, Corte o Riventosa, Urtaca o Galeria, Ville di Petrabugno o Aleria io sono a mio agio quando l’ospitalità, la gentilezza o la macagna corsa è presente. Sono un ragazzo semplice.
Da buon Napoletano, mi porto appresso un mondo difficile da cambiare : sono un capitalista culturale. E non credo che i Corsi abbiano bisogno di un finto corso. La differenza è la base della convivenza, contrariamente a quello che dicono i populisti. Ma è vero che i tempi e le abitudini dei Corsi a volte mi coinvolgono. A volte.
La vedo. E questo è già importante. Abbiamo molto lavoro da fare nel mio settore. Esaltare la professionalizzazione degli artisti, dando vantaggio a chi decide di vivere sull’isola di questo lavoro, senza dover farne un altro accanto. Solo così si potrà sperare che i giovani vedano nell’isola la loro zattera creativa. Creare spazi e compagnie per un Teatro per i Ragazzi che non sia visto come un sottoprodotto culturale. Creare un vivaio linguistico teatrale. Coinvolgere il pubblico in maniera continua, viva, essendo esso parte integrante dello spettacolo. Raccontare al mondo quello che qui si fa. Tanto lavoro per i prossimi anni. Vorrei che anche i Corsi vedessero la Corsica nel loro futuro. Più coraggio. Più coerenza. Meno frasi fatte e più sudore. Meno paura del mondo e più sicuri “dans ses baskets“. Meno Parigi e più Europa, più Mediterraneo.
Leggere e studiare la Storia prima di venire in Corsica. Non parlare inglese. Non pensare di trovare l’Italia. Capire cosa vuol dire la parola “isola”. Rispettare lingua e cultura. Parlare, parlare, parlare con i Corsi. E poi lasciare i sentieri battuti. Perdetevi. Siate curiosi. Approfittate non solo del mare ma anche delle macchie vegetali, delle montagne. Non siate competitivi. Nessuno vince nel mondo o vincono tutti.
L’Argentella. Un capolavoro di archeologia industriale. Una memoria della forza della lotta per difendere l’umanità dalla stupidità di alcuni politici.
Si. Negli anni del Riacquistu, la parola identità veniva dissepolta come l’ascia di guerra. Lo posso capire. Oggi quella parola prende, in tutto il tutto il mondo, una tutt’altra connotazione. Nel nome dell’identità, mafie, politici profittatori, intellettuali in cerca di clienti, maestri pessimi se non cattivi, giovani persi e ignoranti, svendono chili di paure sul mercato facendosene scudo a proprio profitto. Io ho imparato in questi anni che l’identità è individuale e che la storia di un popolo è collettiva. Non facciamo confusione. Dire “sò Corsu” non ti evita di essere cretino. Dice un detto antico : “La mamma dei cretini è sempre incinta, e dappertutto! “. La mia identità mi ha permesso di dialogare con gente che non avrei mai immaginato incontrare. Non ho paura né del bianco, né del nero, né del rosso, né del blu. Le paure ti fanno guardare dalla parte opposta da dove arriva il vero pericolo. E l’identità è come un figlio : non si paga e non si baratta.
Buona Corsica a tutti !
[1] Negli anni 70, emerge in Corsica un ampio movimento di riappropriazione culturale, chiamato « Riacquistu ».
Par Isabelle Lançon Paoli
Publié le 25/02/24
Ce dimanche, à 16 heures, Napoli s'invite à la salle polyvalente de Lumiu, pour une plongée dans l'histoire des chansons napolitaines, sur fond de voyage en couple, toujours avec une touche d'humour.
Votre spectacle a déjà rencontré un certain succès dans d'autres villes corses et sera joué ce dimanche à Lumiu. Pouvez-vous nous le présenter ?
À l'origine, le spectacle était un concert pour le festival du cinéma italien, puis, avec Marie-Paule Franceschetti, nous nous sommes dit qu'il serait bien d'accompagner ces chansons pour raconter leur histoire. Nous suivons donc un couple, joué par Marie-Paule et moi, qui, sortant du bateau, passe une journée à Naples. Beaucoup de chansons corses sont en fait des compositions Italiennes, dont les paroles ont été changées pour coller à la Corse, comme Aiacciu Bellu. Le couple se dispute donc, entre autres, sur l'histoire de ces chansons, entre le mari napolitain et sa femme corse.
Mais ces musiques italiennes ont elle aussi une histoire souvent méconnue. Ô sole mio, par exemple, a été écrite par un Ukrainien amoureux d'une Napolitaine, pour qui il chante la beauté du soleil calabrais.
Pour l'occasion, vous avez fait venir des artistes Italiens, qui ont déjà une certaine expérience de la Corse. Qui sont-ils ?
Les chansons seront interprétées par Chiara di Girolamo, qui a une voix de soprano exceptionnelle, et le ténor Francesco Viglietti. Tous deux ont déjà une expérience de la Corse, où ils ont déjà fait plusieurs affacatta, dont les rencontres du chant polyphoniques. Ils ont joué le spectacle à Bonifacio, où il a rencontré un franc succès, les pêcheurs sont montés, les gens étaient dans l'ambiance, c'est formidable !
À quoi attribuez-vous ce succès ?
Nous sommes allés puiser dans les grands classiques de la chanson Italiennes que les Corses écoutaient à la radio il y a longtemps, donc forcément, ça parle aux gens, ça les transporte à cette époque. La variété était alors dans la même mouvance d'un pays à l'autre, musicalement mais pas seulement, les paroles parlaient à tout le monde, comme l'hommage fait à La foule d'Édith Piaf, qui a été reprise en plusieurs langues.
D'ailleurs, pour prouver l'impact universel de ces chansons, laissez-moi vous raconter une anecdote. Lors d'une visite du président italien en Corée, c'est Ô sole mio qui avait été joué au lieu de l'hymne du pays, ce qui prouve la force de ces classiques.
Malgré le succès de vos créations, vous évoquez vos inquiétudes pour l'avenir du théâtre en Balagne et en Corse. Pourquoi ces craintes ?
Le centre culturel de Calvi va bientôt ouvrir ses portes, et nous n'avons toujours aucun retour sur ce qui pourra y être présenté. Les associations n'ont pas été impliquées dans ce projet et la future vie du centre. Les politiques pensent tout savoir à la place des autres. Ce centre est doté d'un amphithéâtre, un espace figé, non modulable, peu en phase avec les besoins du théâtre.
À Cargèse, leur centre a coûté moins cher, et il est modulable pour répondre aux besoins des différentes formes artistiques, que ce soit la musique ou le théâtre. Pas à Calvi.
Or le théâtre ne demande par les mêmes équipements qu'un concert. Comment allons-nous faire entrer et sortir les décors ? Pourrons-nous disposer de techniciens compétents pour le théâtre, avec l'éclairage notamment ? Nous ne connaissons pas les performances techniques de cet endroit. Comment cet espace pourra-t-il se remplir sans les associations culturelles ? Nous avons pourtant un tissu associatif très dense en Balagne. Sans l'implication des associations du territoire, on risque de construire une cathédrale dans le désert !
L'aspect financier est aussi au cœur de vos inquiétudes ?
Bien sûr ! Faire fonctionner une telle structure a un coût. Comment cela va-t-il être financé ? J'espère que ce ne sera pas en rognant sur les financements des associations.
La culture n'est pas un secteur qui gagne de l'argent, mais, le plus souvent, en coûte. Les compagnies ont déjà du mal à se faire payer, il leur serait impossible de devoir louer une salle de ce type.
De plus, le théâtre de verdure va aussi être refait, comment les deux structures vont-elles fonctionner ensemble ? Cela fait beaucoup de questions et de préoccupations.
Pour finir sur une note positive, que diriez-vous à ceux qui souhaitent venir voir le spectacle du jour à Lumiu ?
Venez rire et chanter avec nous !
« Entre electro et archaïsme, La Femme Baobab raconte les sinuosités de la vie, portées dans la chair de chacun (…) »
16/03/2022
À l'occasion des 100 ans de la naissance de Pier Paolo Pasolini,
la ville de Bastia au travers de son réseau de médiathèques, en
partenariat avec la Compagnie TeatrEuropa ont présenté
LE DONNE DI PASOLINI :
Maria Callas, Anna Magnani, Laura Betti, Silvana Mangano, Dacia Maraini et sa mère Susanna, en chansons et poésies.
Un spectacle d'Orlando Forioso
Avec : Marie-Paule Franceschetti, Patrizia Gattaceca, Maryline Leonetti-Matelli, Patrizia Poli, Francesco Viglietti et Guido Tongiorgi au piano. Francesco Carrieri, photos et video.
08/11/2021
Vendredi 5 novembre, nous avons assisté à La Petite pièce en haut de l’escalier de Carole Fréchette. Magistralement interprétée par Les Drôles d’oiseaux, l’intrigue s’inspire du célèbre conte de Barbe-Bleue pour s’en détourner et nous invite à nous interroger : que sait-on des autres ? Et surtout, que sait-on de soi ?
Bravo et merci aux photographes du soir, Catherine et Nancy, qui, en toute discrétion, ont vaincu la semi-pénombre dont la scène été baignée, pour nous offrir de belles images-souvenirs.
Podcast du 22e Festival de théâtre amateur de Paris
Le podcast :
La Collectivité de Corse – Culture
dans le cadre de l’appel à projet PRIMUR’ARTE
a retenu le projet de TeatrEuropa
PRIMUR’ARTE/I … in Galeria
- Combien nous sommes ?
- 345 habitants !
- T’es sûr ? On n’est pas 338 : chiffre officiel ?
- Dans tous les cas, nous sommes toujours moins de 2.000 ! On peut donc déposer le dossier pour PRIMUR’ARTE/I.
Dialogue entendu dans un bar (finalement ouvert) de Galeria, petit paradis aux portes de la Réserve naturelle de Scandula, déclarée patrimoine mondial de l’Humanité par l’Unesco. Mais malgré tous ces atouts, c’est un défi pour le spectacle vivant de parvenir jusqu’à ce bout du monde.
Franchir le col du Marsulinu et offrir à ce territoire une variété de riches actions culturelles, reste l’objectif de TeatrEuropa, au-delà de son activité annuelle courante.
L’occasion de construire un projet concret, inscrit dans le long terme, nous est donnée par l’appel à projet PRIMUR’ARTE/I de la Collectivité de Corse.
La Compagnie TeatrEuropa – Teatru di Corsica, dans la continuité de ses activités depuis plus d’une quinzaine d’années, se projette dans la mise en réseau de plusieurs petits villages, dans une démarche créative, qu’on pourrait intituler : mossa teatrale cumuna.
PROJET : QUE SOMMES NOUS VENUS FAIRE DANS CETTE… GALERIA ?
Calendrier des actions :
Samedi 9 Octobre – L’ANE D’OR
Samedi 13 novembre – DIGENIS AKRITAS – Association Arcubalenu (spectacle musical)
Novembre – LE TOUR DU MONDE EN 80 DESTINS (exposition et conte)
Novembre – VEGHJA è FAVULE - Acrobatica Machina (Contes en langue corse et langue française).
Decembre - LES BONAPARTE : CHÌ FAMIGLIA ! Compagnie TeatrEuropa – Teatru di Corsica (spectacle théâtral pour les scolaires et tout public)
Chaque action culturelle sera ponctuée d’interventions menées par une médiation culturelle qui préparera la venue des artistes, et particulièrement le travail avec les scolaires. Après le spectacle le public pourra échanger avec les artistes.
04/09/2021
Par: Jo Cervoni
Publié le: 02 septembre 2021
Dans: Culture - Loisirs
Le metteur en scène et sa troupe se produisent à Lucques et Pescia où ils ont l'occasion de faire découvrir leur saga théâtrale à épisodes basée sur la famille de l'Empereur, dans le cadre de rencontres organisées pour le bicentenaire de sa mort. Un beau succès à la clé
Parenthèse en Toscane inspirée pour la troupe de cinq artistes corses qui y font découvrir en ce moment le projet Les Bonaparte : une famille corse. Un spectacle initié et dirigé par Orlando Forioso, avec, comme conseiller scientifique, Jean-Marc Olivesi, conservateur général du patrimoine au musée de la Maison Bonaparte, qui a trouvé sa place dans la programmation des Rencontres napoléoniennes organisées en ce moment à Lucques et Pescia.
"Il y a deux ans, nous avions été invités à Lucca par le Souvenir napoléonien, dans le cadre du congrès international ''Radici e destino italiano dei Bonaparte'' des 4 et 5 octobre 2019, réalisé avec l'association Napoléon et Elisa : de Paris à la Toscane. Nous avions alors présenté ce projet devant un parterre d'experts comme Jean Tulard. Un showcase qui a séduit et nous a valu d'être invités à présenter le spectacle en Toscane, explique Orlando Forioso. Mais tout a été reporté en raison de la crise sanitaire. Au lieu d'une représentation comme initialement prévu, ce sont deux représentations qui nous ont été ''commandées'' cette année pour ces soirées napoléoniennes qui ont débuté il y a une semaine."
Ces soirées, qui s'organisent autour de rencontres avec l'Empereur à travers le théâtre, la musique et le cinéma, ont pour fil rouge la thématique "De Paris à Lucques : le goût de vivre au temps de Napoléon et Elisa". Elles ont été conçues par Roberta Martinelli et réalisées pour "Vivi Lucca 2021", initiative de la mairie de Lucques à l'occasion du bicentenaire napoléonien, avec la participation de la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca et en collaboration avec le Souvenir napoléonien, association internationale dont Martinelli est correspondante pour la Toscane occidentale.
Un spectacle historico-comique exporté avec bonheur
Le spectacle La casa di Letizia, qui fait partie de la saga théâtrale à épisodes Les Bonaparte : une famille corse, a été conçu par Orlando Forioso pour faire connaître les dynamiques et les mécanismes de la famille de Napoléon. Il est interprété par Marie-Paule Franceschetti (Letizia Ramolino Bonaparte, la mère) et Maryline Leonetti (Elisa Bonaparte Baciocchi, la fille).
À Pescia, en revanche, le 26 août dernier à la bibliothèque communale, la compagnie TeatrEuropa de Corse et le Teatro dei Garzoni (compagnie théâtrale de Pescia) ont présenté un spectacle né pour être mis en scène sur la terrasse du musée de la Maison Bonaparte d'Ajaccio, qui a trouvé pour cadre la Terrazza de la Villa Sismondi de Pescia dans une nouvelle version italienne.
"Ce spectacle historico-comique s'apparente à une manière ludique et interactive de raconter aux petits et aux grands, qui ont été les membres de cette nombreuse et grande famille corse et européenne. Pour cela, la statue de la mère de Napoléon, Letizia Ramolino, est portée en scène et on la fait asseoir à la table dressée pour le déjeuner de famille, précise le metteur en scène. L'accueil a été très chaleureux à Lucca, où la troupe retourne ce mardi 31 août pour présenter le spectacle Erano tre Sorelle : trois princesses corses, dans le cloître du Real Collegio di Lucca. À Pescia, c'était à mourir de rire avec une version pour les familles et les enfants qui se souviendront sans doute de Marie-Paule Franceschetti !"
Tous ces spectacles sont joués en version multilingue (italien, corse, français) et donc compréhensibles par tous. Les artistes corses prouvent ici qu'ils savent parfaitement voyager à l'étranger. Au passage, un clin d'œil pour les salles corses qui voudraient garnir leur programmation des mois à venir après plus d'une année de disette…
11/08/2021
Par: Manon Reinhardt
Publié le: 10 août 2021
Dans: Corse Matin
Ce samedi s'est ouverte la 23e édition des Rencontres internationales de théâtre en Corse à l'Aria. Jusqu'au 14 août, la structure proposera 45 représentations et 39 ateliers de pratiques artistiques destinés au public. Objectif : promouvoir toutes les phases de production d'un spectacle
En trois semaines, ce sont dix spectacles qui ont été entièrement créés lors des stages de réalisation initiés depuis le 18 juillet dernier. Cette année, le théâtre de l'Aria a accueilli 54 stagiaires de 6 à 70 ans, comédiens amateurs comme professionnels, venus de Belgique, d'Espagne ou encore de la Réunion. Dix enfants ont également participé à un stage imaginé pour eux, "Les acteurs en herbe".
L'occasion d'offrir une formation riche et complète à ceux qui souhaitent se lancer ou se perfectionner dans la pratique théâtrale. Jusqu'au 14 août prochain, ils pourront dévoiler le fruit de leur travail lors des différentes représentations mêlant œuvres classiques et contemporaines. Parrainée par l'auteur Philippe Caubère, cette 23e édition compte 80 participants et sillonnera les quatre villages du Giussani, Pioggiola, Mauseolu, Olmi-Cappella et Vallica. Durant une semaine, le public pourra alors découvrir tous les ateliers de réalisation.
Une résidence de création
"Les Rencontres internationales, c'est un grand stage ouvert à tous qui puisse avoir des allures de festival, explique Serge Nicolaï, directeur artistique et pédagogique de l'Aria. La dernière semaine du stage est celle où l'on invite les spectateurs afin de révéler notre travail. À n'importe quelle étape de la création, nous devons être habilités à recevoir le public afin d'avoir la mesure politique et émotionnelle de ce que l'on fait. Le public est partenaire, on les appelle d'ailleurs des spect'acteurs car ils ne sont pas simplement consommateurs". Il souhaite notamment mettre en avant le théâtre populaire et accessible à tous. "Au fil des années, le milieu rural s'est désertifié, poursuit-il. C'était donc très important de pouvoir y amener cette culture".
84 rendez-vous seront proposés. Au programme : spectacles, rencontres, lectures à voix haute, chant, cirque, improvisation, pratique théâtrale et ateliers dans les villages du Giussani, sur les places, dans les champs ou les châtaigneraies de la vallée. Tous les jours, à 15 heures, sont prévues des tables rondes appelées les "Chjachjarata". Elles permettront aux stagiaires et au public d'échanger sur la représentation de la veille. Quotidiennement, plusieurs créneaux seront accordés aux ateliers, à 18 heures, 21 heures et 23 heures. Tous les spectacles seront joués en extérieur.
Si préparer une pièce en l'espace de trois semaines s'avère difficile, la mission du théâtre de l'Aria reste surtout de mettre à disposition des stagiaires une pédagogie et un cadre de travail. C'est sous forme de lecture que seront révélées les représentations non abouties. Quatre intervenants professionnels encadrent les adultes tandis que deux s'occupent des enfants. "Ces intervenants sont venus à moi en me proposant une œuvre et c'est grâce à ce support qu'ils ont pu monter le spectacle et bâtir leur pédagogie", souligne le directeur artistique.
Chacun des spectacles sera joué quatre fois durant cette dernière semaine de stage. "Le travail de théâtre, c'est aussi répéter la présentation publique et voir comment cela peut évoluer", précise-t-il.
Des spectacles partenaires ont également été conviés. Notamment, une sortie de résidence est prévue vendredi prochain à Pioggiola. Serge Nicolaï a invité la compagnie Léviathan afin de pouvoir accompagner les stagiaires et de proposer au public une programmation variée. Des pièces telles que Le malade imaginaire de Molière et La mère confidente de Marivaux seront aussi présentées.
La participation, l'éducation collective et la transmission demeurent l'ADN de l'Aria. "C'est avant tout pour les stagiaires qui viennent travailler le théâtre en assimilant le processus de production, résume le directeur de l'Aria. Cela va de la rencontre avec un metteur en scène, avec une œuvre, avec les équipes de techniciens, jusqu'au développement en répétitions".
Cette 23e édition est d'autant plus symbolique après les confinements imposés dus à la crise sanitaire. "Nous avons eu trois semaines très émouvantes car tout le monde est imprégné par ces derniers mois, décrit-il. Cela est très touchant de pouvoir travailler en pleine nature dans une vallée assez protégée, de reconnecter les gens avec leur corps, avec leur mémoire, avec leur voix, même masqués. Les Rencontres prennent encore plus de sens". L'envie de partager est donc d'autant plus forte que les années précédentes.
Pour Serge Nicolaï, c'est "un retour à la parole et à l'expression corporelle". L'équipe de l'Aria se dit opérationnelle pour recevoir le public durant cette semaine qui s'annonce chargée en culture comme en frissons.
Une adhésion de 25 euros est requise pour le public. Pas de billetterie mais pass sanitaire obligatoire.
Programme complet à retrouver sur www.ariacorse.net/fr/rencontres-internationales/
26/03/2021
17/03/2021
27/08/2020
Imagine la culture demain - Arnaud Laporte, producteur de La Dispute et des Masterclasses, s'entretient aujourd’hui avec Robin Renucci, metteur en scène, comédien, directeur des Tréteaux de France, et président de l'Association des centres dramatiques nationaux.
Robin Renucci est un visage familier des grands et petits écrans depuis plus de 30 ans, de son premier rôle marquant dans Escalier C, de Jean-Charles Tacchella, jusqu’à celui du maire de la saga Un village français sur France 3. Mais il est avant tout un homme de théâtre, ayant joué sous la direction des plus grands metteurs en scène, avant de se livrer lui-même à cet exercice depuis qu’il dirige les Tréteaux de France. Depuis janvier 2017, il est membre du Haut Conseil de l'éducation artistique et culturelle.
A quoi pensez-vous ?
Robin Renucci Je ne peux guère m'empêcher de penser à ce réel que nous vivons et qui nous sert d'appui, nous autres citoyens et artistes, mais pour nous en extraire et tenter d'imaginer un monde meilleur. C'est un monde très perturbé que certains appellent l'anthropocène, et qui dit que l'homme s'est placé au centre de la biosphère du monde en soumettant les espèces animales, en pliant la nature à ses buts, quitte à ce qu'il dérègle les équilibres biologiques, climatiques, et on voit bien aussi où nous en sommes arrivés par le lien avec l'animal et la suprématie de l'homme. C'est une épidémie, je pense à ce qu'elle montre, les limites d'un système sans doute, qui a été créé par notre génération. J'ai peur de ce que nous allons laisser à nos enfants. Mais je pense aussi à nos parents. J'ai la chance d'avoir un père qui a eu 100 ans au début du mois de mai, pendant le confinement. Nous aurions aimé fêter son anniversaire. Il a traversé le siècle avec tant de difficultés, des guerres et différents systèmes terribles qui ont modifié notre histoire, et il est arrivé jusqu'à ce coronavirus, vainqueur, à 100 ans. C'est un système, ce monde que nous avons créé, qui n'a pensé qu'à l'économie, à la course au profit, au détriment du social, et on a vu que le principe du service public avait été à ce point abîmé, l'hôpital qui était considéré comme la dernière roue de la charrette alors qu'il devait nous protéger, être le bouclier de notre défense. Des gens sont morts, beaucoup de vieilles personnes, sans qu'on puisse leur donner une sépulture. Le monde a complètement changé de face. C'est à tout cela que je pense, avec beaucoup d'affection aussi pour ceux qui sauvent nos vies, et puis l'envie d'être plein d'espoir, cependant, et d'imaginer un avenir qui sera, qui ne saurait être autrement que meilleur.
Mais dans ce moment de remise en cause du monde, peut être aussi de soi-même, est ce qu'il y a des choses que vous avez décidé de ne plus faire ?
Ce sont des choses simples. En fait il me semble que je dois, comme tout le monde, diminuer ma consommation des énergies fossiles. Par exemple, je n'ai pas de voiture à Paris, je me déplace avec les transports en commun et toujours aujourd'hui, avec un masque, bien sûr. Mais j'ai une voiture en Corse où j'habite régulièrement, et c'est une vieille voiture. C'est une grosse voiture, d'ailleurs un peu lourde. J'ai décidé de transformer cette relation que j'ai avec ce véhicule et de changer de voiture, pour une voiture moins lourde, qui consomme moins, et qui diminue ma consommation de carbone. Je pense que l'on peut changer les choses par soi-même déjà, et pas trop le reprocher aux autres. Commençons déjà par nous-même. Donc je vais faire ça, c'est l'acte que je ferai après ce confinement.
Qu'est-ce que l'art et la culture peuvent, selon vous, apporter à ce monde un peu nouveau que vous espérez ?
L'art, c'est une chose. La culture, c'en est une autre. J'ai plutôt tendance à dire que la culture, c'est la relation à l'art, et l'art c'est, avant de devenir ce que va être notre patrimoine, l'acte de quelqu'un qui est une création, la richesse d'une façon de voir le monde, de l'inventer, quelle que soit la matière, dans une image, ou dans une chose immatérielle. Je pense que le lieu du spectacle vivant est le lieu par excellence du partage, de la vision du monde, en partageant nos émotions, nos pensées. Donc là, nous sommes contraints évidemment dans cette situation, puisque nous ne pouvons pas nous unir et nous assembler. Je pense à Jean Vilar en disant cela qui, comme une religion, comme une communion laïque, aimait rassembler et unir. Aujourd'hui, nous sommes dépourvus de ce geste cardinal de nos activités qui consiste à nous rassembler et à nous unir. L'art, c'est une priorité. Il faut qu'il y ait de véritables plans de relance à venir. Il faut pouvoir penser et créer collectivement à nouveau ce monde par le souci, par le soutien aux acteurs, bien sûr, de toute la culture et de l'art, mais aussi aux auteurs qui sont très souvent oubliés. J'ai très envie de repenser les formes du spectacle vivant. Peut-être que nous travaillerons avec moins de monde dans les salles, peut-être masqués. Je prépare un spectacle en ce moment et curieusement, il y a une phrase que j'ai entendu tout à l'heure dans la bouche de l'actrice qui joue Agrippine : « Ah l'on s'efforce en vain de me fermer la bouche ». Et quand on dit cela avec un masque sur le visage, ma foi, qu'est-ce que ça fait réfléchir !
Qu'est-ce que vous attendez des autres ?
Je pense qu'il faut tenter de se libérer de ces chaînes individuellement et de s'émanciper chacun par ses capacités. Mais j'ai besoin surtout d'une société civile. Je crois, quand je pense aux autres, à la res publica, à cette chose ensemble. Je pense à un nouveau souffle, sans jeu de mot, sur ce que nous vivons, toutes proportions gardées, mais un souffle centré sur l'humain, sur les solidarités, sur l'éducation populaire. Oui, j'aime dire « l'éducation populaire », avec la possibilité pour chacun d'une plus grande implication dans la vie publique. J'attends que cette direction soit donnée par l'État et le Président. J'ai envie qu'on se libère du consumérisme et de ce monde du « court-termisme », notamment financier, et j'attends que tous ensemble, nous ayons un sursaut commun, mais qui ne passe que par l'individu.
Robin Renucci, jeudi 28 mai 2020
13/12/2019
27/07/2019
24/07/2019
05/07/2019
27/10/2018
3 septembre 2018
12 août 2018
"Vendredi soir au Théâtre de Bastia : c'était la première d'Ulysse sans terre d'Orlando Furioso. Un opéra pour voix composé par Jean-Claude Acquaviva d'A Filetta et auquel j'ai eu le bonheur de participer avec Jean-Philippe Ricci, Lea Antona, Marie-Pierre Nouveau, Fadia Tomb El Hage et les équipes de Teatr'Europa, du Svegliu Calvese et du théâtre de Bastia.
Sperienza in oru cum'è a mo falda di Calypso. Longa vita à issu spettaculu chì mischia antichità è attualità cù intelligenza".
(Photo et texte postés par Diana Saliceti sur Facebook)
Ulysse sans terre. Cet opéra vocal sera joué ce vendredi 22 décembre, à 20h30, sur la scène du théâtre de Bastia. Une adaptation de l'Odyssée, par Orlando Furioso et A Filetta. Le classique d'Homère devient une parabole sur la guerre, et la difficulté de dompter le mal qui est en chacun de nous.
Par Sébastien Bonifay - 22/12/2017
La guerre de Troie, un mythe millénaire rempli de faits d'armes légendaires et de héros. Mais un mythe fait également de soudards, avec sa cruauté et ses horreurs...
Ulysse, l'un des vainqueurs de Troie, souhaite rentrer chez lui, sur l'île d'Ithaque. Une odyssée interminable, un retour émaillé de drames et d'obstacles.
Dix ans de punition pour expier les péchés de la guerre et avoir le droit de retrouver sa femme, Pénélope, et son fils Télémaque.
« Le loup qui est tapi en Ulysse, il est dans beaucoup de gens, moi compris », explique Orlando Furioso, auteur de l'adaptation et metteur en scène. « Tous nous avons un loup qui peut exploser d'un moment à l'autre. Le discours c'est de savoir comment est-ce que l'on peut dompter ce loup, et si l'on peut avec cet élément sanglant, rentrer tranquillement à la maison. »
Ulysse sans terre : l'entretien d'Orlando Furioso
Intervenant : Orlando Furioso, auteur de l'adaptation et metteur en scène. - France 3 Corse ViaStella - Sébastien Bonifay, Alex Gouty, Domitille Gavat
Ce vendredi, la scène du théâtre de Bastia sera occupée par la troupe de « Ulysse sans terre, de gré ou de force ». Un spectacle créé par Orlando Forioso à partir du mythe d’Ulysse et de l’œuvre d’Homère.
« En partant de la fin de la guerre de Troie, le spectacle de la compagnie TeatrEuropa suit certains épisodes fondamentaux de l’œuvre d’Homère : Pénélope et les prétendants, les sirènes auxquelles on ne veut pas prêter l’oreille, une Circé très sensuelle, un Polyphème toujours violent et stupide, … Ulysse voyage entre ces images et ces figures au cours d’un naufrage à mi-chemin entre hier et aujourd’hui. Le naufrage est humain, volontaire ou contraint, de gré ou de force, le destin et les dieux n’y étant pas pour grand-chose.
Des réfugiés abandonnent leur maison, leur femme, leur famille… Ils ne sont pas innocents mais bien coupables de la destruction d’une cité et subissent au cours de leur « voyage » les tentations d’un Occident riche et la violence des centres de rétention. De là émerge le spectacle, que nous pouvons presque définir dans sa structure comme un opéra antique.
La narration psalmodiée alterne avec le récit à la première personne, les dialogues, le chant a cappella, mais aussi avec la danse comme expression universelle des émotions et des vidéos qui mettent en relation la poésie et le quotidien, l’histoire et la chronique… Le mythe et les mortels.
« Ulysse sans terre, de gré ou de force » est le fruit d’un travail de recherche d’un an sur le mythe et la valeur qu’il prend dans la société actuelle, pour un spectacle qui poursuit une collaboration de plus de trente ans entre Orlando Forioso et A Filetta, enrichie par la participation des artistes Jean-Philippe Ricci, Fadja Tomb El-Hage, Diana Saliceti et Lea Antona ». CNI s’est glissé dans la salle lors des répétitions…..
« Ulysse sans terre, de gré ou de force »
Vendredi 22 décembre à 20h30
Théâtre municipal de Bastia
Distribution :
Texte en langue corse : Jean-Claude ACQUAVIVA
Traduction en langue française Dominique BIANCONI
Mise en scène : Orlando FORIOSO
Avec
Jean-Philippe Ricci, A FILETTA, Fadja TOMB EL-HAGE, Diana Saliceti, Léa ANTONA, Marie Pierre Nouveau...
Musiques originales composées par Jean-Claude ACQUAVIVA
Décors et costumes : Orlando FORIOSO et Franco BONETTI
Video : Fabrica D’Oliviero TOSCANI
Photos : Silvio SICILIANO.
Avril 2018
Mars 2018
Décembre 2017
Bientôt au théâtre Darius Milhaud !
Mars 2017
Janvier 2017
25 janvier 2017
Jeudi 5 mai à 20h30 : Ouverture des rencontres, suivie de :
La station Champbaudet d’Eugène Labiche et Marc Michel, par La Compagnie Théâtrale de Saint-Maur
Vendredi 6 mai à 20h30 : La flûte enchantée, opéra de Mozart, par Les planches à musique
Samedi 7 mai à 17h00 : La folle de Chaillot, de Jean Giraudoux, par Les baladins du Val-de-Marne
Samedi 8 mai à 20h30 : 8 femmes, de Robert Thomas, par Iris Oratorio
Le programme complet ici.
Juillet 2016
(voir aussi en page Agenda)
Ve 27 - Sa 28 mai
Une coproduction Tréteaux de France (Direction Robin RENUCCI) et Théâtre National Populaire -
Une comédie en cinq actes et en vers de Jean-Baptiste POQUELIN, dit MOLIÈRE
Arnolphe, qui se fait appeler par snobisme aristocratique Monsieur de la Souche, se fait fort de prouver par l’exemple
qu’il a trouvé le moyen absolu d’avoir la meilleure épouse au monde et de n’être jamais trompé. Pour ce faire, il a élevé à l’abri du monde sa pupille, Agnès, la gardant dans l’ignorance la plus totale de l’amour et de l’éducation, cloîtrée intellectuellement, enfermée physiquement comme une marchandise dans un coffre-fort. Il pense que son ignorance
lui garantira une totale obéissance quand il l’épousera. Evidemment ses stratégèmes échoueront...
Après le succès de Ruy Blas en 2011, Robin Renucci et Christian Schiaretti, respectivement directeurs des Tréteaux de France et du Théâtre National Populaire de Villeurbanne, font à nouveau équipe, le premier dans le rôle d’Arnolphe, le second à la mise en scène de cette École des femmes. Un texte qui prouve une fois de plus que Molière a encore des choses à nous dire. Et que dire de l’excellent Robin Renucci que l’on retrouvera avec un immense plaisir.
« L’École des femmes » est la première comédie en cinq actes et en vers de Molière. La pièce fut représentée pour la première fois à Paris, sur le Théâtre du Palais-Royal,
le 26 décembre 1662, par la Troupe de Monsieur, Frère Unique
du Roi. Molière jouait Arnolphe, il avait quarante ans.
La pièce, qui ouvre la période des grandes comédies de cour de Molière, a immédiatement connu un très grand succès tant
auprès du grand public du parterre qu’auprès du Roi et de la Cour, tout en provoquant le premier scandale d’importance dans sa carrière.
Il faut dire que le personnage principal, Arnolphe, a élevé sa pupille dans l’ignorance la plus totale afin qu’elle soit pour lui une épouse parfaite et soumise. Mais Agnès tombe amoureuse d’un jeune homme et trouve les moyens d’échapper à l’emprise de son tuteur…
Pour le metteur en scène Christian Schiaretti « c’est une pièce qui touche une problématique éternelle : l’inquiétude des hommes face aux femmes, le désir de maîtriser le mystère féminin, l’abus de pouvoir des hommes.» Comédien passionnant, Robin Renucci explore, d’année
en année, les ressorts les plus cachés de l’art de la comédie. Son interprétation d' Arnolphe est stupéfiante et fera date.
Distribution
Mise en scène : Christian SCHIARETTI
Avec : Robin RENUCCI, Jeanne COHENDY, Maxime M
ANSION, Jérôme QUINTARD, Laurence BESSON, Patrick PALME
RO, Thomas FITTERER, Philippe DUSIGNE
Durée du spectacle : 2h (sans entracte)
28/02/2016
24/02/2016
Avis aux stagiaires potentiels, apprentis théâtreux, passionnés du verbe classique et autres: Le CCM Voce a le plaisir de recevoir le metteur en scène Serge Lipszyc pour deux stages de théâtre ouvert à tous, qui se dérouleront à l'auditorium de Pigna.
En mars il vous propose d'explorer l'univers de la Commedia dell’arte, avec Arlequin serviteur de deux maîtres de Goldoni puis en mai il abordera l'oeuvre de Shakespeare "Le songe d'une nuit d'été".
Concentrons-nous dans un premier temps sur le stage qui se déroulera du 21 au 26 mars pour lequel il est impératif de s'inscrire au plus tôt car le nombre de places est limité.
Arlequin serviteur de deux maîtres de Goldoni
Après en avoir donné près de 800 représentations en 21 ans avec sa compagnie, Serge Lipszyc vous propose de découvrir l’univers de de ce chef d’oeuvre de la Commedia dell'Arte.
" Nous travaillerons le masque de caractère et ferons la part belle à l’invention et à la loufoquerie en travaillant les scènes les plus marquantes de la pièce.
« Génial ! Y en a plein qui cherche un patron, moi, j’en ai trouvé deux. Comment je vais m’y prendre ? J’peux pas les servir tous les deux. Non ? Et pourquoi, non ? Ce serait pas mal de les servir tous les deux ! J’aurais deux salaires et je mangerais le double. Ce serait pas mal s’ils s’en rendaient pas compte. Et puis, s’ils s’en rendent compte, qu’est-ce que je risque? Si y en a un qui m’vire, j’reste avec l’autre. Ah, même pour une journée, j’ai bien envie d’essayer. J’aurais réussi un sacré numéro. »
On ne peut s’empêcher de voir à travers Arlequin, précurseur du Charlot des “ temps modernes”, l’archétype du crève-la-faim de toujours, condamné à l’invention perpétuelle pour survivre. L’ordre des choses a peu changé. Les masques d’hier nous parlent encore aujourd’hui et Pantalon, le Docteur, Brighella et Arlequin peuplent encore nos villes."
Informations pratiques
Ouvert à tous.
Du lundi 21 au samedi 26 mars 2016 de 14h à 19h
Conditions financières : 270 € par stagiaire.
Hébergement et repas du soir possibles à la Casa Musicale (en supplément).
Lieu : Pigna-Auditorium
Nombre de participant : 16
Contact : compagnie-du-matamore@orange.fr / 06 80 66 34 04
Source : Corsenet infos
05/02/2016
Théâtre au Pluriel est une association de bénévoles créée en 1986, dont l’objectif est de promouvoir le théâtre d’amateur dans le département du Val de Marne en créant, par différentes formes de rencontres, une émulation et un bouillonnement propices à des créations de qualité et à une diffusion la plus large possible.
Sa profession de foi ne peut que nous enchanter :
"Loin de tout rapport hiérarchique, de pouvoir ou d’argent, notre association mène depuis plus de 25 ans une action fédératrice au sein du département du Val de Marne pour promouvoir le théâtre d’amateurs.
En favorisant l’échange, notre démarche milite en faveur d’une culture active pour tous, où les rapports humains sont prépondérants, loin des sentiers consuméristes. Nous espérons ainsi contribuer à ce que les pratiques amateurs soient de qualité, novatrices, originales, et montrer que le théâtre d’amateurs est complémentaire du circuit professionnel et non concurrent.
Culture active pour tous, par ces termes nous affirmons que la culture doit être accessible, non seulement à tout citoyen en tant que spectateur, mais également en tant qu’acteur. Les pratiques amateurs, quelles qu’elles soient, sont un formidable véhicule de la culture qui est une ouverture vers les autres, vers la compréhension du monde et par là même une des meilleures garantes de paix.
Les pratiques amateurs, quelles qu’elles soient, sont un formidable véhicule de la culture qui est une ouverture vers les autres, vers la compréhension du monde et par là même une des meilleures garantes de paix.
Comme le dit un de nos amis metteur en scène, « la culture coûte cher, mais l’inculture coûte encore plus cher ». C’est avec ces paroles en tête que nous militons ardemment pour l’extension des pratiques culturelles.
Favoriser l’échange. Par des actions impliquant tous les membres des associations nous voulons créer entre eux des échanges enrichissant les pratiques théâtrales de chacun mais aussi nous l’espérons des liens forts d’amitié. Tout au long de l’année, des rendez-vous de différentes natures (inter-rencontre, réunions, stages, Rencontres départementales…) permettent aux participants de mieux connaître les autres et d’échanger leurs expériences. Ceci a permis à plusieurs reprises des créations de spectacles inter-troupes, ou des apports de pratiques des uns dans les spectacles des autres.
Pratiques amateurs de qualité. L’image des pratiques amateurs, et le théâtre n’échappe pas à la règle, souffre d’une connotation péjorative. Le mot « amateur » a au fil des ans pris un sens négatif, au détriment du sens étymologique « qui aime ».
Nous tentons, par nos différents actions, de prouver que le théâtre d’amateur peut non seulement être de grande qualité, mais également très novateur. Détaché de toutes contraintes de tous ordres (autre que celles des moyens) le théâtre d’amateur a une liberté totale d’exploration. C’est pourquoi on y trouve souvent des auteurs peu joués, des mélanges de pratiques originales, des prises de risque très importantes que ne peuvent se permettrent nombre de professionnels."
APrès avoir travaillé à Turin, à Naples, à Rome où il crée pour le Teatro Eliseo une Saison thétrale des enfants. De 1998 à 2003, il met en scène la trilogie de Il Teatro felice de Gianni Rodari: La storia di tutte le storie, Pinocchio, La grammatica della fantasia et Peter Pan contro Capitan Uncino e Robin Hood.
A la fin des années 90 il co-dirige le Théatre des Italiens à Paris et à Rome. En 1993 il commence une collaboration avec il Teatro di Sardegna, avec une dizaine de spectacles : La Barracca de Lorca, Le vecchie e il mare de Jannis Ritsos, Trio o pic-nic in cucina d'Alfredo Arias et Kado Kostzer, L'asino d'oro d'Apulée, Il Paese del Vento de Grazia Deledda, Le Bourgeois gentilhomme de Molière.
En 1980, il rencontre Jerôme et Toni Casalonga et s'installe en Corse. Il collabore avec les associations culturelles nées du riacquistu. Depuis 1998 il anime à Calvi une collaboration active avec U Svegliu Calvese. En 2003 il crée et dirige Teatreuropa De Corse, compagnie fondée par quatre associations : U Svegliu Calvese, A Filetta, Festivoce de Pigna et le Centre Culturel Universitaire de Corte.
20/12/2015
09/04/2015
17/12/2014
d'Orlando Forioso
d'après Jules Laforgue et William Shakespeare
Porto-Vecchio Centre Culturel
Dans les jardins de nos instincts, allons cueillir de quoi guérir.
avec
Christian Ruspini
et
Jérôme Casalonga – sax et clarinette
Nicolas Debelle – basse
Nelson Gotteland – batterie et guitare
Décors et musiques Jérôme Casalonga
Costumes Emilio Ortu Lieto
Lumière Joël Adam
Régisseur Anouar Benalì
Mise en scène Orlando Forioso
Une production TeatrEuropa
Orlando Forioso et Christian Ruspini s’attaquent au plus fameux texte et personnage de la littérature mondiale : Hamlet.
Le spectacle ne sera pas la mise en scène de la tragédie de William Shakespeare, mais le récit présenté par un seul personnage passant de l'Hamlet de Jules Laforgue au héros élisabéthain, en compagnie d’un groupe de musiciens qui traduisent les émotions des personnages et scandent les temps de l’action.
Jules Laforgue, né à Montevideo en 1860 et mort à 27 ans , est un des poètes français majeurs du XIX siècle, il mêle en une vision pessimiste du monde, mélancolie, humour et familiarité du style parlé. En 1887, juste avant de mourir, écrit Les Moralités légendaires avec le texte de Hamlet ou de la pitié filiale.
C'est à partir de la réflexion du personnage du prince de Laforgue que Forioso tisse le spectacle, mêlés des grands moments de l'œuvre de Shakespeare.
Hamlet (Christian Ruspini) est le seul acteur en scène et, en une sorte de “suite” entre paroles et musique, il va à la recherche d’une réponse, à la recherche d’une vengeance, à la recherche d’une identité. Le personnage d’Hamlet a été mis en scène de mille manières différentes, sans vraiment perdre le contact avec le texte original. Dans notre Hamlet, la réécriture voyage dans le théâtre et dans la théâtralité. La présence, dans le texte original de la Compagnia dei Comici, qui met en scène l’homicide du père d’Hamlet par son frère Claude, qui en épousera ensuite la femme, laisse la porte béante pour le Théâtre dans le Théâtre. Notre protagoniste se plonge dans les langages et les diverses formes du théâtre. Maquillage, danse, chant, déguisement, musique, costumes, vidéo... Tout est utilisé par l’acteur/ personnage d’Hamlet pour cette rapsodie vers la vérité et la vengeance. Hamlet joue comme un enfant, avec les indiens et les petits soldats, avec la poupée/Ophélie et avec les travestissements de Cabaret, pour rétablir la vérité et se faire justice. Trahi par tous, par le destin avec la perte du père, par la mère qu’il a épousée en pleine conscience, par l’assassin du père, par l’oncle homicide, par les amis, par Ophélie la bien-aimée qui se suicide, Hamlet touche le fond de la complexité des relations humaines. Qui sera le dernier à le trahir ? Lui-même ? L'Être ou ne pas être d’Hamlet devient l’acmé de la demande d’aide faite à la raison, à la vérité, à la vie...au public.
Par Jean-Marc Raffaelli (jmraffaelli@corsematin.com)
Caterina Murino l’ex-James Bond girl, interprète Médée au théâtre de Bastia. Une rencontre de toute beauté...
Mercredi soir, au théâtre municipal de Bastia, Caterina Murino sera dans la peau maudite de Médée, figure cruelle de la mythologie grecque. La magicienne qui égorgea ses propres enfants, immortalisée par Euripide et Sénèque, est aujourd'hui revisitée par le très inspiré metteur en scène Orlando Forioso qui confère une modernité au personnage sans perdre le souffle antique et originel de la tragédie.
« Orlando m'avait contactée il y a deux ans pour me confier le rôle. La vraie tragédie de Médée, m'avait-il dit, c'est son statut d'étrangère et toi-même, partout où tu vas, tu es une étrangère. Personne d'autre que toi ne peut incarner ma Médée. Dans son monologue, l'infanticide n'est pas éludé, c'est une douleur contemporaine car je sais qu'en Italie, par exemple, les drames de ce genre se sont multipliés ces dernières années. Dans le texte magnifique d'Orlando, cet acte de barbarie scande son désespoir et sa frustration car ses appels à l'aide, ceux que je lance moi-même au public, n'ont pas été entendus. Le silence des autres enfante ici une âme meurtrière… »
Ce rôle écrasant est à des années-lumière de la James Bond girl qu'elle a été six ans plus tôt dans Casino Royale,lovée dans les bras de Daniel Graig. Sa beauté physique, à damner un 007, n'a d'équivalent que sa force intérieure. Celle qu'elle tire fièrement de ses racines sardes. « Je suis Sarde à 100 %, dans ma vie et dans ma carrière, têtue, orgueilleuse, indépendante ».
Dino Risi pour lancer sa carrière
L'amour viscéral de la terre, Caterina Murino le tient de son père Silvio, qui la cultive avec passion. La part artistique lui a été léguée par sa mère Anna Maria, une mezzo soprano qui a prématurément interrompu sa carrière lyrique pour se consacrer à sa famille. Si le destin l'amène à jouer Médée, elle rêvait d'être… pédiatre. « Malheureusement, j'ai échoué de très peu mes examens de médecine… »
Mais elle reste très engagée dans l'action humanitaire.
Depuis six ans elle est l'ambassadrice de l'Amref, une ONG qui apporte une précieuse aide sanitaire aux communautés d'Afrique les plus vulnérables.
« Nous œuvrons actuellement à une campagne qui vise à doter l'Afrique subsaharienne de 5 000 sages-femmes d'ici trois ans car 200 000 mères meurent chaque année faute de soins basiques et elles laissent des centaines de milliers d'orphelins. Sur le site Amref.fr, nous avons mis en ligne une pétition pour qu'en 2015, le prix Nobel de la Paix soit accordé à Esther Madudu, une sage-femme ougandaise qui, à elle seule, a déjà sauvé plus de mille vies humaines. J'espère que ce message passera ».
Cette noble cause, elle peut la défendre aujourd'hui grâce à une notoriété qui a pris naissance il y a quinze ans, lorsqu'elle a porté les couleurs de la Sardaigne au concours de Miss Italie.
« Je suis arrivée cinquième, mais j'ai été remarquée par un agent de mannequins. Ce qui m'a obligée à quitter la Sardaigne pour Milan, mais ce métier qui consiste essentiellement à être une belle plante muette ne me convenait pas… »
Elle saisit l'opportunité qui lui est offerte de tourner en France un spot publicitaire pour la marque de crème fraîche Bridelice. Pas tout à fait une crème de beauté, mais ce petit court-métrage gourmand lui donne le goût des caméras et des plateaux.
Elle décide de suivre des cours de théâtre et de cinéma à Rome, s'applique à perdre l'accent sarde, et passe avec succès le casting pour un film du grand Dino Risi, le génial cinéaste de Parfum de femme.
Depuis, Caterina Murino a enchaîné les tournages en Europe, aux États-Unis, en Amérique-du-Sud.
« J'adore voyager, être confrontée à d'autres peuples, d'autres civilisations, d'autres cultures, d'autres paysages. Une de mes plus belles expériences a été le tournage d'une série télévisée à Buenos Aires sous la direction de Juan José Campanella qui a réalisé ce merveilleux film,Dans ses yeux… »
Le jackpot médiatique, elle l'emporte dans Casino Royale où, cinquante ans après Ursula Andress, elle rejoint le cercle mythique des James Bond girls, signant même la préface du livre, sorti le 12 octobre dernier, que consacre Frédéric Brun aux bombes sexuelles de l'agent britannique qui séduit (et tire) plus vite que son ombre.
Pénélope sur l'île d'Ithaque…
Ce qui ne l'a pas rendu pour autant prophétesse en son pays.
« Malgré une trentaine de films, les Italiens ne me connaissent pas vraiment. J'ai tourné aux USA de nombreux longs métrages qui n'ont jamais été distribués en Europe, des films en France qui n'ont pas traversé l'Atlantique et pratiquement aucun n'a été vu dans mon pays. Je suis davantage reconnue en France où j'ai été plusieurs fois sollicitée après le succès deL'enquête corse. J'aimerais tourner en Italie, il y a de jeunes réalisateurs très talentueux et quelques dignes héritiers à l'instar de Nanni Moretti. Mais la relève de l'âge d'or n'a pas été vraiment assurée. Les histoires racontées sont assez nombrilistes et elles s'exportent difficilement ».
Elle vient pourtant d'accepter un petit rôle dans le premier film de Stefano Lorenzi, I Calcianti, un conte moderne sur un sport datant du Moyen-Âge, mélange de foot et de rugby, dont la cité de Florence perpétue la tradition.
Et si elle a beaucoup de projets (deux films en France, un en Italie et une comédie à New York) dont elle refuse de parler par superstition, Caterina Murino s'épanche plus volontiers sur la série de douze épisodes qui l'a retenue ces six derniers mois au Portugal. Une fresque inspirée des douze derniers chants de L'Odysséed'Homère : Odysseus de Stephane Giusti où elle partage l'affiche avec Niels Schneider et Bruno Todeschini et dont la diffusion sur Arte est prévue au printemps 2013.
« L'originalité, c'est que l'action ne suit pas Ulysse dans ses longues errances, mais se situe uniquement sur l'île d'Ithaque où l'attendent Pénélope, que j'interprète, et son fils Télémaque. La production est impressionnante. Ithaque a été reconstituée dans un gigantesque hangar de dix mille mètres carrés avec ses temples, son agora, ses ruelles et ses échoppes. Un tournage long, éprouvant mais passionnant ».
Installée à Montmartre depuis huit ans, l'actrice préfère toujours la cuisine du terroir sarde de sa mère à la gastronomie française.
Il faut dire qu'elle est très famille.
« Mes parents m'ont appris à garder la tête froide et les pieds sur terre, à rester humble aussi. Mes racines, qui constituent mon bagage le plus précieux, sont l'équilibre de ma vie. Sans elles, je serais plus bancale… »
Comme eux, elle est catholique et même catholique pratiquante.
« Mais je fais la différence entre la religion et la foi. On peut prier Dieu et croire en l'homme. Jésus-Christ aimait Saint-Pierre en sachant que celui-ci le renierait. Je respecte les dogmes, l'institution de l'Église, mais je crois d'abord aux valeurs humaines, une des raisons pour lesquelles je suis, par exemple, favorable au mariage homosexuel ».
Caterina Murino a pourtant un péché mignon : les bijoux. Une passion qui lui vient encore de son pays natal réputé pour l'art du filigrane.
Elle s'est d'ailleurs associée à la créatrice Victorial Casal, et est devenue l'égérie de la marque.
« Mon rêve serait d'ouvrir un jour une boutique de joaillerie sarde, pourquoi pas Place Vendôme… ».
En attendant, elle peut briller de mille feux au théâtre et au cinéma, les écrins naturels à sa beauté et à son talent.
Ses dates clés
15 septembre 1977 : naissance à Cagliari en Sardaigne.
1999 : suit à Rome les cours de cinéma et de théâtre de l'actrice Francesca de Sapio. Effectue ses premiers pas au théâtre dans Richard III de William Shakespeare.
2000 : débuts au cinéma dans Le Ragazze di Miss Italia de Dino Risi.
2004 : elle est Léa Leoni dans L'enquête corsed'Alain Berbérian.
2005 : à l'affiche de L'amour aux trousses de Philippe de Chauveron avec Pascal Elbé et Jean Dujardin. Enchaîne avec Les Bronzés 3 - Amis pour la vie de Patrice Leconte.
2006 : rejoint la saga des James Bond dans Casino Royale de Martin Campbel avec Daniel Graig.
2008 : participe à la série télévisée XIII, saison 1 et 2. Joue dans Le Grand alibi de Pascal Bonitzer.
2010 : Alexandre Arcady lui confie de rôle de Linda dans Comme les cinq doigts de la main.
2011 : elle est Anna dans le film La Proie d'Éric Valette aux côtés d'Albert Dupontel et Alice Taglioni.
12 décembre 2012 : interprétera au théâtre municipal de Bastia le rôle-titre de Medea Furiosa, œuvre contemporaine d'Orlando Forioso d'après Sénèque et Euripide.
Dans le cadre de la 3e édition du festival Méditerranéen du théâtre et du livre, les écoles du département sont invitées à découvrir des pièces de théâtre proposées par cinq compagnies
Jusqu'au 5 juin, le théâtre de Furiani devient le lieu de rencontres, d'échanges et de découvertes culturelles. Plus de 5 000 élèves de la maternelle au cours moyen participent en effet à la 3e édition du festival méditerranéen du théâtre et du livre pour la jeunesse. Une façon de les encourager à la lecture publique et tout simplement de les initier au plaisir de lire…
Le plaisir de lire récompensé
Après avoir travaillé durant toute l'année sur des œuvres imposées, ils sont invités à devenir les spectateurs privilégiés de pièces de qualité. Hier, les élèves de Biguglia ont ainsi pu découvrir le jeu des comédiens italiens du Téatro Gioco Vita dans une pièce intitulée Il Viaggio di Atalanta. Lorsque les lumières se sont éteintes et que la troupe est entrée en scène, la magie a opéré. Attentifs et curieux, les élèves se sont laissés transporter par le texte de Gianni Rodari. « Un moment qui vient récompenser les élèves qui ont participé au 5e prix des Jeunes lecteurs du département« Lire, élire-leghje, eleghje », organisé par la bibliothèque départementale de prêt de la Haute-Corse. Une opération menée à l'initiative du conseil général de la Haute-Corse », a expliqué Orlando Furioso, directeur de l'association TeatrEuropa de Corse. Ils ont lu. Ils ont aimé puis «ils ont voté à bulletin secret pour l'œuvre de leur choix qu'ils ont lu à tour de rôle. Ils étaient très impatients de venir au festival », raconte Olivier Fabre, professeur des écoles des CM2 à Biguglia.
Le théâtre accessible au milieu rural
Et à entendre les acclamations du jeune public, au moment de l'annonce des résultats, tout laissait penser que ses élèves avaient gagné. Mais quel était le prix en jeu ? Celui de les guider sur le chemin qui mène du livre à la scène.
« Ce prix du lecteur booste les jeunes », assure le directeur chargé de la programmation de ce festival qui, années après années, a su conquérir son public. Des jeunes qui pourront rêver, rire, ou s'inspirer des représentations. « Il y aura 25 spectacles en langue française, italienne et corse. Et parfois, les trois en même temps sur scène. C'est cela l'échange », assure Orlando Furioso enthousiasmé par ce projet qui permet à des enfants des écoles rurales de découvrir des horizons nouveaux. L'éloignement géographique et la conjoncture ne favorisent pas forcément l'accès au théâtre. Avec ce festival, c'est donc le théâtre qui s'adapte. Du Cap Corse, de la Balagne, à la Porta jusqu'à la Plaine orientale, tous viendront pour applaudir des troupes à la réputation internationale. Il y en aura pour tous les goûts et les sensibilités…
Comédie d'Orlando Forioso et Pierre Bertoni
Librement inspiré des réparties populaires du tragulinu corsu et de cellesécrites par Felice Matteo Marchi , par Nicolas Carlotti, et autres ;
inspiré aussi des nouvelles “Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno” de Giulio Cesare Croce, et d'autres aventures du théâtre populaire méditerranéen.
Musique et chansons de Jean-Claude Acquaviva
Avec :
Francois Berlenghi, Guy Cimino, Letizia Damiani, Michele Danubio, Roselyne Filippini, Marie Paul Franceschetti, Marie Ange Geronimi, Jean-Louis Graziani, Jean Pierre Guidicelli, Maryline Leonetti, Anne Malaspina, Henri Olmeta, Pierre Pasqualini, Jacky Quilichini, Michèle Sammarcelli, Francesco Viglietti
Les Choeur de l'association « Ci Campemu » :
Antoine Agostini, Franck Bertilorenzi, François Beveraggi, Bernard Boss, Julia De Marco, Odile Fombelle, Anaïs Gaggeri, Bernadette Giannecchini, Stéphane Giannecchini, Pascale Landolfini, Antoine Mac Daniel, Charlotte Mattei, Brigitte Olmeta, Jeanne Quilici, Aline Ramuz, Agnès Soldati, Véronique Vitali
La Compagnie des Mines de Rien: Loïc Sekli, Natacha Mathieu et Estelle Sekli
Les enfants:
Matteu Agostini, Nicolas Bragoni, Iris Leonetti, Angélique Lopez, Leria Maria Luciani, Tumasgiu Olmeta, Tom Petrotti, Célia Pierinelli, Alexandre Planes, Maria Romanacce, Alba Silvagnoli, Leïla Silvagnoli, Doria Lucia Stefanini, Estelle Stafanini.
Les musiciens :
Antony Agostini, piano - Elena Filippi, violon - Jacques Nobili, trombone - Ceccè Guironnet, clarinette
Mise en scène: Orlando Forioso
Une production TeatrEuropa
en collaboration avec l’association “Grossu Minutu” de Perelli.
Il parcourt la Corse depuis plus de 300 ans, mais qui peut se vanter de l'avoir rencontré, ou de le connaître? Et pourtant, chacun d'entre nous a entendu parler de Grossu Minutu! Ses histoires, ses faits et gestes, ses plaisanteries, ses traits d'humour sont la clé de voûte de la mémoire collective des corses. Au cours des siècles, sa "geste" a enrichi livres et discours.
Mais de qui parle-t'on? D'un héros populaire de légende ou d'un personnage qui a réellement existé? On raconte que Grossu Minutu, de son vrai nom Pietro Giovanni, serait né à Perelli d'Alisgiani, en Castagniccia, en 1715. Il vécut donc à l'époque de Pascal Paoli.
Orphelin de père à la naissance, et de mère à l'âge de douze ans, de santé fragile, et sans doute aussi, sans patrimoine suffisant pour devenir cultivateur, il exerça toute sa vie le métier de marchand ambulant, et parcourut ainsi une bonne partie de la Corse.
Et le voici, aujourd'hui, transporté sur la scène du Théâtre de Bastia avec plus de cinquante acteurs, musiciens , choristes, enfants, acrobates... : de 1715 à nos jours, il va donc parcourir 300 ans de l'Histoire de Corse, dans un tourbillon de musiques et de chants avec la présence sur scène de quatre musiciens qui accompagnent la chanteuse Michèle Sammarcelli (A Zingara), la soprano Maryline Leonetti (Donna Cannone), le chœur de l'association Ci Campemu et le chanteur italien Francesco Viglietti qui, en compagnie de l'acteur italien Michele Danubio, illustreront la présence séculaire sur l’île, de Les Italiens – I Lucchesi .
Grossu Minutu enfant (Tom Petrotti), puis adulte (Pierre Pasqualini), vieillit (Guy Cimino), comme une personne ordinaire, mais autour de lui, le temps passe beaucoup plus vite, et c'est ainsi que au cours de ses pérégrinations avec son âne Timpurale (Henri Olmeta) – chì ha u materiale – et avec la poule Lillina (Roselyne Filippini), il rencontre aussi bien Théodore de Neuhoff (Marie-Ange Geronimi), que Pascal Paoli (Marie-Ange Geronimi). Il assiste à la naissance de la Nation et à l'arrivé des armées françaises, représentées par Le Général (Jean-Louis Graziani), puis il croise Napoléon enfant (Tumasgiu Olmeta), les politiques de la République comme Fanfan (François Berlinghi) – chì face ponti senza fiumi – , les prêtres (Jean-Pierre Guidicelli) qui font ériger des statues de Jeanne d'Arc, d’Anciens Combattants centenaires (Jacky Quilichini), les Préfets qui veulent les décorer (Marie-Ange Geronimi) et enfin, les femmes : la mère (Marie-Paule Franceschetti), le premier amour (Anne Malaspina) et Cardellina, sa femme (Letizia Damiani). Ses aventures se poursuivent jusqu'à nos jours.
"Vie, splendeur et mort de Grossu Minutu": tel est le titre de cette comédie presque musicale, comique et fantastique, où le petit homme nomade, avec son humour et son désenchantement, son désir de communauté et de famille, devient la métaphore de toute une île.
Cette version théâtrale sera enrichie des apports d'autres frères méditerranéens, tels que l'italien Bertoldo, le siculo-arabe Giufà, le turc Nasrédine Hodja, ou d'autres encore...Ils partageront avec le héros corse la dimension internationale du spectacle populaire, point de départ, et non d'arrivée, d'un Théâtre dans la Méditerranée.
Guidés par la folie organisée d'Orlando Forioso, une nouvelle troupe composée de comédiens, musiciens, et chanteurs et acrobates, investira jeudi 22 décembre à 20h30 le Théâtre de Bastia pour raconter, dans l'allégresse, les fragments de vie d'hommes et femmes, héros du quotidien, face à l'Histoire.
Unie au personnel du Théâtre et de la Mairie de Bastia, la troupe de TeatrEuropa, qui produit le spectacle en collaboration avec l’associu Grossu Minutu, souhaite un joyeux Noël et adresse ses meilleurs vœux de Pace è Salute à tous les amoureux du Théâtre.
COMMUNIQUE - Septembre 2011
Est-ce que l'hiver arrive? Est-ce que nous allons en léthargie? Hiver, en hibernation : noooooooooo!!
Samedi 8 Octobre 2011 à 16h, Orlando Forioso reprend les Stages de Théâtre Pour Tous, à la Poudriere de la Citadelle de Calvi.
L'initiative, proposée par l'U Svegliu Calvese, est à sa douzième année !
Des centaines de personnes ont connu de première main ce que signifie "faire théâtre": c'est une fête, c'est un plaisir, c'est un travail culturel. Viens. Essaie. Nous t'attendons.
Pour tous renseignements: U Svegliu Calvese 04 95 65 23 57
En amont du spectacle Pesciu Anguilla qui se jouera au mois de septembre à l’Espace Diamant, Orlando Forioso acteur de théâtre et de cinéma, metteur en scène de théâtre et d'opéra, auteur de livrets d'opéra et formateur d'acteurs, directeur de théâtres en Italie et en France.invite des acteurs amateurs à s’intégrer à ce spectacle qui sera créé dans une version totalement inédite.
A partir du mois de janvier 2011, enfants et adultes pourront bénéficier d'un atelier théâtral mensuel, puis d'un stage intensif en septembre afin de pouvoir prendre part au spectacle.
Dans la grande fresque/fête/spectacle qu'est Pesciu Anguilla, on raconte, non seulement la vie d'un enfant corse de la fin du XIXème siècle, mais également la vie d'un peuple et d'une île.
Dans la reconstruction de ce spectacle populaire, il est fondamental de voir cohabiter sur la scène, acteurs amateurs et professionnels, groupes de chant, de musique, et de danse populaires, de fanfare, tous représentants du territoire dans lequel ils sont ancrés.
C'est pourquoi, l'atelier sera tout à la fois, moment d'information, de formation et d'expérience théâtrale.
La langue et la culture corse seront objet et sujet de formation, communication et récitation.
Dans la semaine qui précèdera la présentation de Pesciu Anguilla, tout l'Espace Diamant deviendra lieu de théâtre et de spectacle : du théâtre à la route, et de la route au théâtre, la Corse se racontera.
Modalités :
Les samedi 29 et dimanche 30 janvier
Les samedi 12 et 13 février
Les samedi 12 et 13 mars
Les samedi 9 et 10 avril
Les samedi 7 et 8 mai
Les samedi 4 et 5 juin
Pour les enfants à partir de 6 ans : de 14h00 à 16h00
Pour les adolescents et adultes : de 16h30 à 19h30
A l’Eglise Anglicane et Local Locu Teatrale
Renseignements et inscriptions :
Direction de la Culture : 04.95.50.40.93 (Delphine Ramos) ou 04.95.50.40.85 (Marie-Thérèse Poli)
Jeudi 22 et Vendredi 23 Juillet à 21h30
à la Poudrière de la Citadelle de Calvi
les stagiaires "tout public" de A Truppa di U Svegliu Calvese présentent:
de Federico Garcia Lorca
dans une version réduite, inspirée de la pièce de Lorca
et de ses poésies, qui évoquent ses derniers jours en prison,, avant qu'il soit fusillé.
Avec :
Virginie Abrot, Claudette Albertini, Marie- Blanche Carlotti, Christelle Casaromani, Eric Laberenne, Felicitas Lansade, Muriel Schmitt Maglioli, Malika Salmouk.
Costumes de Maryline Cardi
Assistant à la mise en scène Giorgio Di Costanzo.
Mise en scène Orlando Forioso
Avant le spectacle, Orlando Forioso fera une présentation, de l’œuvre et de la vie de Lorca, autour d’un verre de sangria pris dans le jardin de la Poudrière. Dominique Bianconi lira le discours que fit Lorca, en septembre 1931, aux habitants de Fuentes Vaqueros(Grenade).
Intitulé « Le droit à la culture », il reste d'une grande actualité.
Pour la première fois, U Svegliu Calvese transforme la salle de la Poudrière, en un théâtre de poche, pour présenter "La Maison de Bernarda Alba", pièce qu'Orlando Forioso a préparée avec les stagiaires de A Truppa.
Certains d'entre eux monteront pour la première fois sur scène, pour présenter un spectacle qui sera donné, comme d'habitude dans une version plurilingue, mêlant espagnol et français.
L'espace de la Poudrière se transforme à la fois en prison où est détenu le poète, et en maison/prison telle que l'a voulue par Bernarda Alba. Lorca, emprisonné pour ses idées, pour sa poésie et pour son homosexualité écrit dans sa prison, l'histoire de sept femmes méditerranéennes, enfermées dans une maison, après la mort du père et mari, et patron.
Bernarda , demeurée seule avec ses filles, devient toujours plus violente et autoritaire, refusant à ses filles le droit à la vie et à l'amour.
Le personnage de Lorca évoque les protagonistes de cette tragédie, et vit avec elles, confiné dans ce même espace jusqu'à l'instant ultime.
Entre poésie et musique, flamenco et tango, chants de la guerre civile espagnole, images de la guerre vues par le photographe Robert Capa ou Picasso, le spectacle témoigne de la volonté du Svegliu Calvese de continuer à inventer de nouveaux espaces théâtraux pour pallier l'absence d'un lieu de vie et de création, dans lequel le public, été comme hiver, puisse rêver et mettre en œuvre, ensemble, le "droit à la culture".
LE DROIT A LA CULTURE
Extrait du discours de Federico Garcia Lorca à la population de Fuentes Vaqueros (Grenade), en septembre 1931
[…] Et depuis ce lieu où nous sommes , j'attaque violemment ceux qui ne parlent que revendications économiques sans jamais parler de revendications culturelles: ce sont celles-ci que les peuples réclament à grands cris. Que tous les hommes mangent est une bonne chose, mais il faut que tous les hommes accèdent au savoir, qu'ils profitent de tous les fruits de l'esprit humain car le contraire reviendrait à les transformer en machines au service de l'état, à les transformer en esclaves d'une terrible organisation de la société.[…]
DANS LE
PLACARD DE BARBE-BLEUE Ou I sogni sfragellati di sette moglie Sept chambres, pour sept monologues de Fiora Angeli, Dominique Bianconi, Annalisa Ferruzzi, Béatrice Habrard-Malaspina, Marie-Paule Pereney Une création d’Orlando Forioso Pour sept actrices : Dominique Bianconi, Anne-Laure Cristofari, Laetitia Damiani, Roselyne Filippini, Maryline Matelli-Leonetti, Claire Mathieu, et....... les enfants de A Truppuccia. Spectacle itinérant dans le village de Pigna, avec finale à l’Auditorium Décors Franco Bonetti Costumes Maison Magic - Napoli Assistant à la mise en scène Giorgio Di Costanzo Mise en scène Orlando Forioso |
Ce
soir préparez-vous a un voyage dans le village di Pigna, d’un lieux à
l’autre, à la découverte di sept histoires courts écrites pour nous par
sept écrivaines contemporaines.
Ce spectacle/workshop se
construit et se déconstruit, en continuelle évolution, prêt à subir
toutes les transformations générées par l’arrivé de nouveaux textes, de
nouvelle actrices, de nouveaux lieux, de nouveaux « Sogni sfragellati »
.
Le metteur en scène Orlando Forioso a demandé à plusieurs
écrivains de créer des monologues qui aient pour thème la relation
homme/femme, dans des contextes extrêmes. Le point commun est le lien
trouble qui existe entre amour et violence, lequel trouve sa
représentation allégorique dans le conte de Barbe Bleue.
Les lieux théâtraux où vont se croiser les monologues sont les placards
dans lesquels Barbe Bleue a enfermé ses épouses.
Entre
langues et langages théâtraux et musicaux, dans des
chambres/décor/installation, entre robes de mariées et fleurs, couteaux
et sang, une troupe de femmes re-vivent leurs histoires, leurs
douleurs, leurs rêves et leurs cauchemars, qui peuvent prendre parfois,
une tournure paradoxalement comique.
Chacune d’entre elles est porteuse d’une histoire, d’un délire : toutes
l’ont rencontré, « lui », Barbe Bleue.
À la fois assassin, à la fois victime.
TeatrEuropa
En collaboration avec U Svegliu Calvese Et le Théâtre de Bastia présentent Pesciu Anguilla L’ENFANT DE BASTIA Opéra bouffe en quatre saisons Criazione di Orlando Forioso Scritta cù Pierre Bertoni A partesi da u rumanzu Sebastianu Dalzeto Musiques issues des traditions populaires corse, napolitaine et italienne Airs des opéras : La Traviata, Lucia di Lammermor et La Bohème |
Costumes Vincenzo Canzanella CTN 75-Napoli
Habilleuse Simone Grimaldi
Décors collages Jean-Jacques Torre
Assistant à la mise en scène Giorgio Di Costanzo
Mise en scène Orlando Forioso
SUR SCENE PLUS DE 120 ARTISTES
Création pour l’ouverture de la saison théâtrale 2009/2010
du Théâtre de Bastia
- les acteurs -
I CUGINI CORSU-NAPULITANI
Giorgio Di Costanzo (U napulitanu), Pierre Bertoni (U paisanu corsu)
I POVARI
A FAMIGLIA MORSICALUPA
le petit François Falcucci (Pepé Morsicalupa dit Pesciu Anguilla),
Patrizia Gattaceca (Faustina, sa mère), Henri Olmetta (Fortunatu, son
père), Letizia Damiani (Assunta, sa sœur)
Pierre Pasqualini (Pepé Morsicalupa adulte, devenu prêtre)
A BANDA DI U TURCÒ , I PRETI, I PISCATORI, I PANETTERI
Guy Cimino (U Turcò, soldat de Napoléon III à la retraite)
Marie-Paule Franceschetti (Cuncetta, sa femme), Michel Fondacci
(Prete
Canone) , George De Zerbi (Luigi u panetteru, chì canta), François
Philippe Barbolosi (U sunatore di viulinu) , Roselyne Filippini (A
piscjaja ; a patrona di a taverna), Jacky Quilichini (Patron Frasca ; u
patrone di a taverna)
I SGIÒ
A FAMIGLIA MORFINI
François Berlenghi (Antonio Morfini, Conseiller de la cour d’appel)
Dominique
Bianconi (Maddalena, sa femme), Marie-Ange Geronimi ( Maria , sa fille
dit la bigote), Michèle Sammarcelli (Elena, sa fille dit la folle )
LE PUTTANE DI U PUNTETTU
Marilyne Leonetti (Luciaccia di Pisa, mezzosoprano)
Thomas Bronzini ( Francescu, innamuratu, baritono)
Et
AMELIE TATTI, VIRGINIE SANTORO, ALINE RAMUZ,
VALERIE GIACOMETTI, BERNADETTE GIANNECHINI, SILVIE IOZZIA, BRIGITTE
OLMETTA, VERONIQUE VITALI, AMELIA DE SOLLIERS,
LEYLA L'ERITIER, MURIEL MAESTRACCI, PATRICIA CANNICCIOLI
(Toutes soprano ou mezzo soprano)
POPOLU DI U PUNTETTU
GERARD
FOCHI, CRISTOPHE ORSUCCI, ANTONI FROLI, STEPHANE GIANNECCHINI, CARLO
FELICE GIAMMARI, FRANCIS CARDI, OLIVIER PAILLY, FRANCOIS LURO, BERNARD
BOS, PIERRE DEL SANTI
(Touts tenori ou barotoni ou bassi)
ODILLE FOMBELLE, CATHERINE BONA, MAY SOULA, DANIELE FABIANI, CRISTINE
DEL SANTI
(Toutes soprano ou mezzo soprano)
I Macchjaghioli
Suonano
FRANCOIS BALBINOT, HENRI D'ALESSIO, PAUL BRAGONI,
JOSEPH VALECALE, ALAIN RICCOVERI
Cantano e suonano
JEAN BATISTE RICCOVERI, ANGE PIERRE RICCOVERI
Cantano
Bassi : ROBERT ARCHIAPPATI, PIERRE MIRANDELLI,
TOUSSAINT ALLEGRE
Tenori : ANDRE MUGHIONI, SERGE FAZINI, JEAN VENTURI,
LOUIS CASTELLI, PHILIPPE FRANCHI, MARTIN BRADAMANTI,
JEAN LOUIS POLETTI, JEAN VALERI, FRANCOIS MASSEI, JO PESCE
Soprano : ANNE LAURE ALLEGRE,
Mezzo : ANNIE ROSSI , SANTA ALLEGRE, MARIANNE AGOSTINI, ARLETTE TORRE,
CHANTAL SORBARA, MADO MASSEI,
QUINTARD MARIE ANGE, PAULA COLOMBO, JEANINE MARIANI, LOUISE BARTOLI,
CRISTIANE SERVETTO, JOSIANE PERETTI
Ochju à Ochju
Le groupe de danse de Corte , 14 danseurs
La Lyre Bastiaise
dirigée par Yves Dubois
avec plus de 30 musiciens, entre-autre :
JEAN
OGLIASTRO, ALAIN TOUZET, J.C. BOSSERY, ALAIN EDME, FLORIAN ORTEGA,
DANIEL DI GIAMBATTISTA, MICHEL ACHARD, MARIE CLAVIER, P.ROUSSEL, MICHEL
CAZZONE, P.LAMBERT, DENIS MICHELI, PIERRE DEIANA, JEAN-DOMINIQUE EXIGA,
ALTHEA SCIOCCA, MARIE-BLANCHE DEIANA, MARC POUGET, LYDIE RENAUDINEAU,
ELISABETH MAHUT, CHARLY BASTELICA, PAUL SPANO, JOEL ISONI, SAUVEUR
PISANO, CHARLES MURATI, CHRISTIANE BARBA.
A banda de i sgaiuffi
15 zitelli
A la guitare Jean-François Marinacci
Au piano Antoine Agostini
Les chanteuses et chanteurs lyriques de l’école MusiKalliste
Les chœurs de femmes, d’hommes et d’enfants de Voci e Organu,
Chef des chœurs Viviane Loriaut-Damiani
“...nutava
cume un pesciu, e squillia cume l'anguilla, ciò chì l'avia valutu
d'esse cugnumatu Pesciu Anguilla ...” ( Il nageait comme un poisson et
glissait comme l’anguille, ce qui lui avait valu d’être surnommé
Poisson Anguille)
Pesciu Anguilla est le surnom attribué au petit
Pèpè Morsicalupa, qui vit dans une pauvre famille au Puntettu, dans un
Bastia très méditerranéen, à la fin du XIXème siècle.
Pèpè
est un cireur de chaussures corse, un gamin de douze ans qui tente de
traverser la vie à la nage. Son errance dans Bastia, soit pour chercher
des clients, soit pour échapper à la fureur alcoolique de son père,
l’amènera à rencontrer toute cette humanité, populaire et bourgeoise,
qui peuple son quartier- théâtre. Chaque personnage de cette fresque
possède les caractéristiques de ce que d’aucuns auraient pu appeler «
la comédie humaine » : qui est en proie à l’alcoolisme, qui est en
proie à la folie d’un amour bafoué, qui ne songe qu’à s’enrichir, qui
cherche à gagner son pain quotidien…tous tournent autour de Pèpè, avec
leurs bagarres, leurs chants, leurs plaisanteries et leurs disputes,
leurs douleurs et leurs fêtes, comme dans un grand tableau représentant
une ville avec vue sur la mer.
A partir du «rumanzu
d'amparera / roman d’apprentissage » de Sebastianu Dalzeto, Orlando
Forioso crée sur la scène une dramaturgie nouvelle. Il réduit les temps
et les dialogues, il mêle récitation et chant, il accentue la dérision
et le rêve, le désespoir et le fatalisme méditerranéen, il exalte le
rôle prépondérant de Pèpè, mais aussi celui des personnages qui sont en
contact étroit avec lui, il articule le développement de ses aventures
dans le contexte de la ville, créant une histoire qui va au gré des
saisons : l’été avec la fête de Napoléon, l’hiver des fêtes de Noël,
l’automne avec l’allez à Notre Dame de Lavasina, le printemps avec les
feux de la Saint Jean. Pèpè apprend à grandir dans une sorte d’opéra
bouffe, ainsi que le souligne Marie-Jean Vinciguerra, dans la préface
de l’œuvre de Dalzeto. Il se meut sur une scène agitée du constant
mouvement d’éléments scéniques divers, recréant des collages qui vont
suggérer les espaces de la ville, en un hommage à un Bastia qui fût, à
la ville de bord de mer lieu de rencontre de diverses communautés, où
les enfants étaient à tout le monde et à personne, et où la réussite de
l’un était la réussite de tous.
Aujourd’hui, avec un regard
détaché et critique, cette époque renaît de façon théâtrale, en un
mélange de comédie et de fête, dans le souvenir d’éclats de vie
méditerranéenne, où pécheurs et citadins accueillaient le lever du
soleil en chantant des airs de « La Bohème » ou de « La Traviata », en
les mêlant à des chants corses ou napolitains. Le chant est la langue
commune dans laquelle tous se retrouvent, tandis que les langues
parlées sont les langues maternelles, celles du cœur et de l’oralité,
et le corse de Dalzeto rencontre le napolitain des pécheurs, le toscan
des voyageurs et le latin des poètes et des prêtres.
Sebastianu
Dalzeto, dont le nom était en fait Nicolai, est né à Bastia le 1er mars
1875, et est mort à Ville di Petrabugno le 3 décembre 1963. Avant
d’être romancier et poète, il avait servi dans l’administration
coloniale. Il manifesta assez de courage pour se déclarer communiste et
anarchiste dans les années 20 (il avait fondé le journal « La Corse
rouge »). Poussé par l’objectif de défendre les pauvres et de faire
naître un monde nouveau, Dalzeto truffait ses écrits d’enseignements
moralistes qui peuvent prêter à sourire aujourd’hui, mais qui nous
éclairent sur une époque : nous en recevons toute la force lyrique et
populaire mêlée aux concepts d’espérance et de changement.
Grand
défenseur de la langue et de la culture corses, Dalzeto/ Nicolai, nous
laisse en héritage cette source que constitue son roman bastiais Pesciu
Anguilla, source à laquelle nous venons nous abreuver comme le ferait
un assoiffé, à la recherche d’un matériel linguistique et culturel qui
puisse enrichir le développement linguistique et social de la Corse
d’aujourd’hui.
2008
Dimanche 13 et samedi 19 janvier 2008 à 16h00
Regardez bien aux alentours de votre ville, vous l’avez forcément
entendu
arriver : c’est la roulotte du Théâtre de Mangefeu ; un
théâtre de marionnettes avec Arlequin, Polichinelle et … Pinocchio
!
Tout le monde à bord : voici les aventures théâtrales du plus célèbre personnage de la littérature italienne, qui, de pièges en fourberies, de chansons en numéros de cirque, du Pays des Nigauds au Champs des Miracles, de l’auberge de l’écrevisse rouge à la maison enchantée de La Fée aux cheveux d’azur, vous conduira dans le magnifique Pays des Jouets.
« On ne peut imaginer le monde sans Pinocchio » disait l’écrivain Italo Calvino. Il avait raison. Aujourd’hui encore, plus de cent ans après sa création, Pinocchio demeure notre compagnon ; il reste là, sans causer le moindre ennui à quiconque : si l’on veut lire ses aventures, elles sont disponibles en plus de 270 langues ; si on veut le porter sur la scène, il est prêt parce que le théâtre est sa maison.
Le théâtre est un bien beau jeu, où le mythe Pinocchio se retrouve parmi ses masques-collègues. Certes, à la Commedia dell’Arte il manquait vraiment un personnage tel que lui, menteur, têtu, curieux, étonnant idéal humain qui a toujours stimulé la fantaisie populaire. Avec sa tête de bois Pinocchio ne connaît pas les notions de temps et d’espace. Ingénu et remuant, candide et aventureux, étonné et étonnant, le pantin apprend très vite ce qui lui est enseigné, puis il fait le contraire. Toujours menteur, toujours garnement, agité… Mais lequel de nos enfants ne l’est pas un peu ?
Pinocchio décrit le voyage de l’enfant en devenir, ou plutôt la tentative être un « pantin sans fil ». Dans cette nouvelle version musicale et théâtrale, toujours imprégnée par l’œuvre de Carlo Collodi, et enrichie de quelques vers des comptines de Gianni Rodari, notre héros balaie toutes ses vicissitudes en établissant un contact étroit avec les enfants qui composent le public, en les impliquant dans le développement de l’histoire.
En s’appuyant sur l’œuvre du grand illustrateur italien Jacovitti, Orlando Forioso a essayé de donner naissance à un spectacle vivifiant et dynamique, à la grande puissance visionnaire. Les lieux du spectacle se recréent à l’intérieur du Grand Théâtre Des Marionnettes grâce à des chaises géantes disproportionnées, qui deviendront tour à tour, forêt, cirque, auberge, école, mer, …
C’est le Grand Théâtre Italie qui se présente sous son aspect « Commedia dell’Arte » : il amuse et entraîne, et fait de Pinocchio, l’un de ses plus chers fils.
Edoardo Bennato, chanteur et compositeur napolitain, avec ses musiques et ses chansons telles que « Il gatto e la volpe », « Un millione di monete », « La fata », « In prigione, in prigione », « Dotti, medici e sapienti », entraîne les enfants sur des rythmes captivants aux accents rock et pop.
Le spectacle sera dit en français, corse et italien, avec des interventions dans les langues régionales italiennes qui distinguent certains personnages.
Une grande fête pour les enfants, créée pour eux, mais qui enthousiasme aussi les adultes qui n’ont pas perdu leurs rêves d’enfants.
Ce
spectacle est né dans le « grand salon
» du théâtre italien qu’est le Teatro Eliseo de Rome. Au fil de
plus de 150 représentations, il a réuni plus de 100 000 spectateurs !
Ceci
dans le cadre d’une saison théâtrale dédiée aux enfants,
qui, en quatre ans, a vu la présence de 350 000 spectateurs ; à Paris,
Pinocchio, en version italienne, a fait une fulgurante apparition en
2000, au
Théâtre du Rond Point, dirigé par Marcel Maréchal, pour la
saison théâtrale du Théâtre des Italiens dirigée par
Maurizio Scaparro.
Aujourd’hui, le voilà de retour en France, dans une nouvelle version,
présenté par une troupe hétérogène d’acteurs
capables de réciter en diverses langues : c’est là l’Europe de
Pinocchio.
Programme 2007/2008 U TEATRU
En
collaboration avec Teatreuropa. Laboratoire de théâtre pour la
télévision conçu et dirigé par Orlando FORIOSO.
Projection
des trois épisodes pilotes:
* Extraits de "Roméo et Juliette" de
William
SHAKESPEARE
* Extraits de "Filumena Maturano" de Eduardo DE FILIPPO
* Extraits de "Bella Sterpa" de Marcu BIANCARELLI
Gratuit
Avec:
* Francine MASSIANI.
* TAO BY avec Philippe CAMPANA à la batterie, Fred et Franck NELLO aux
percussions…
Entrée 10
Euros
Spectacle théâtral interprété par les élèves du
Lycée de Balagne.
Texte: Laurent BRUNA. - Mis en scène: Orlando FORIOSO avec la
collaboration de
Charlotte ARRIGHI DE CASANOVA.
Créé le 30 septembre 2007 à l'Auditorium de Pigna.
Les bénéfices de cette soirée seront reversés au
Téléthon.
Entrée 5
Euros
Entrée 10 Euros
Dimanche 13 et samedi 19 janvier 2008 à 16 heuresD'après l'œuvre de Carlo COLLODI.
Spectacle écrit et mis en scène par Orlando FORIOSO.
Représentation tout public:
Entrée 15 Euros – 7 Euros (tarif
réduit)
Les lundi 14, mardi 15, jeudi 17 et vendredi 18 janvier 2008
à 10 heures et à 14
heures.
Le spectacle sera présenté aux scolaires
Samedi 26 janvier 2008 – 21 heures
UNO, NESSUNO
E CENTO
MILA
De
Luigi PIRANDELLO.
Mise en scène: Orlando FORIOSO.
Entrée 15 Euros – 7 Euros (tarif
réduit)
Au
théatre de Propriano à partir du 20 avril 2007 : Marco Polo
Mise en scène d'Orlando Forioso. Création U Svegliu
Calvese.
"
America
? America
!"
Le 11 septembre 2001: où etiez-vous ?
ORLANDO
FORIOSO
ONE MAN
SHOW
avec
Martini Keyser
&
THE FEAR CORPORATION
U
TEATRU
Vendredi 19 janvier 2007
à 21h00
Echanges entre Calvi et
la
Sardaigne.
Merci à Paul Parenti pour ces magnifiques photos.
Sognu d'una notte d'istatina, vendredi 24 Septembre 2004 à 20h30 ouvre la saison 2004 - 2005 pour le théatre
Trois
mondes parallèles se rencontrent. Ils n'ont rien en commun, si ce n'est
le mot
« amour »...et au centre de la scène un grand lit pour accueillir les
joies, les rires, les rêves, les cauchemars, les folies et les
mensonges d'une nuit
d'été...
Sognu d'una notte d'istatina est un spectacle qui naît de la pratique
théâtrale et qui a la particularité de mêler toutes les
langues.
Cette pièce a été réécrite par Orlando Furioso en une
sorte de créativité collective, pleine de sens et d'expressions, qui a
pour
règle: « Parle comme tu veux / comme tu peux parce que les langues sont
mères et ne tiennent pas lieu de pensée».
C'est à Shakespeare que l'on doit le cadre général de la
comédie, qui a été préservé et ...trahi...comme il
convient à de vrais amants sincères.
A truppa di u svegliu calvese prisenta Sognu d'una notte d'istatina *
D'après :
William Shakespeare * Mise en scène : Orlando Furioso * Avec : Les
comédiens de A Truppa
Discretu, Orlando Furioso hà rispostu: "ghjè teatru pupulare. Ci vole à rinnuvà cù sta tradizione chì hà sempre esistutu, ancu si a vita d'oghje a ci face dimendicà". In i mesi à vene, "A truppa", a squadra di u "Svegliu Calvese" serà in Bastia u 17 aprile, poi parterà in giru in Corsica è in Sardegna.
S’il est une héroïne corse, que tout le monde croit connaître jusqu’à la lassitude, c’est bien Culomba, ou plutôt « Colomba », telle que l’a décrite Prosper Mérimée. Une Colomba toute de noir vêtue, instrument d’une vengeance implacable, manipulatrice, plus proche des bandits que des représentants de l’autorité, belle pourtant, d’une beauté sévère presque asexuée.TeatrEuropa
présente :
à CALVI
CULOMBA
Une passion corse
Le samedi 28 avril à 21h30 et le dimanche 29 avril à 18h00
à U TEATRU
De notre correspondant permanent Paul :
"Magnifique spectacle. Superbe jeu des acteurs. Décor fait de draps évoquant tantôt les ruelles d'un village, tantôt les contours d'une chambre ou d'un salon, avec A Filetta parfois devant, parfois en ombres chinoises."
Culomba, una passione corsa, sera également présentée le 5 mai au Théâtre Municipal de Bastia.
Porto Torres - 8 et 9 juin 2007
Livorno - 12 et 13 juin 2007
Calvi - Oratoire Saint Antoine Abbé
16 et 17 juin 2007
Dans
le
cadre d'un projet interculturel où se croisent des univers artistiques
divers de
très haut niveau était présentée "Médée,
Ritratto di voci / portrait de voix", d'abord en
Sardaigne, puis à
Livourne puis enfin à Calvi. Nous attendions
avec impatience cette
autre Médée, et le spectacle fut à la hauteur de l’attente.
Tout d’abord, comment Orlando allait-il créer un spectacle dans
l’Oratoire ? Une haute estrade tenait lieu de scène, avec un
voile
tendu dans la longueur de la scène. Sur ce fin tissu étaient
projetés images et textes. A l’arrière de la scène, des
marches étaient recouvertes d’une étoffe rouge. Sur l’avant,
où venaient à certains moments les acteurs, un espace simplement
habillé d’un autre drapé écarlate.
Le
parti retenu par
Orlando était de montrer une Médée plurielle. Après
l’assassinat de ses fils, Médée se lave du sang et revoit en reflet
dans l’eau les étapes qui l’ont conduite à cet acte.
Médée la meurtrière, mais aussi la magicienne,
l’étrangère, l’amoureuse, comme autant de Médée
qui nous parlent de nous en même temps qu’elles se racontent. Toutes ces
Médée se bousculent dans ses souvenirs. Pour
renforcer cette
pluralité, deux actrices jouaient le personnage de Médée: la
tragédienne sarde Lia Careddu et la grande chanteuse Elena Ledda,
auteur avec
Gabriella Ledda de ses textes chantés en sarde. Toutes deux furent
excellentes,
déployant un jeu d’une grande intensité dramatique.
Les chanteurs d’A Filetta, simplement vêtus d’une tunique de lin,
tenaient évidemment le rôle du chœur antique.
L’Ensemble instrumental de l’institut Piero Mascagni de Livourne, sous
la
direction de Stefano
Agostini, accompagnait le parcours de cette
nouvelle Médée
avec des intermèdes musicaux composés par Claudio
Valenti.
Créée
en 1998 par Robin Renucci, l’Association des Rencontres Internationales
Artistiques ou ARIA est un pôle d’éducation et de formation par la
création théâtrale dans la tradition de l’Education Populaire.
Située
dans la micro-région du Giussani (au cœur du Parc Régional de Haute
Corse), son installation a permis la re-dynamisation d’un territoire en
voie de désertification.
Chaque été, les Rencontres
Internationales de Théâtre en Corse, ont fait la renommée de
L’Association. Cependant l’ARIA organise des activités tout au long de
l’année : actions en milieu scolaire, stages d'hiver, stages de
printemps, stages d'été...
Depuis sa création, l'ARIA a
accueilli 1215 stagiaires dont certains sont venus d'Algérie,
d'Allemagne, d'Angleterre, d'Australie, d'Autriche, de Belgique, du
Cameroun, du Canada, du Danemark, d'Espagne, des Etats-Unis, de
Finlande, de Grande Bretagne, de l'Ile Maurice, d'Inde, d'Iran,
d'Italie, du Japon, de Lituanie, du Mali, du Mexique, du Portugal, de
République Tchèque, de Roumanie, de Russie, du Sénégal, de Serbie, de
Suisse, de Thaïlande, du Togo, de Tunisie. Plusieurs de ces stagiaires
ont continué leur formation dans des écoles d'art dramatique, notamment
à l'Ecole Charles Dullin à Paris, et d'autres ont été distribués dans
des spectacles professionnels ou ont rejoint des troupes comme le
Théâtre du Soleil.
197 spectacles ont été créés sur place, 546 représentations ont été
données.
Pour en savoir plus, le site de l'ARIA : www.ariacorse.net
29/08/2014
Par Laurence Liban, publié dans L'Express le 05/08/2010
Treize ans après la fondation de l'Aria et des Rencontres internationales de théâtre en Corse par Robin Renucci, le Giussani s'apprête à inaugurer son Outil théâtral. Récit d'une journée de travail comme les autres.
Samedi 24 juillet, 8 h 45
Et un et deux et trois
L'Aria est un pôle d'éducation et de formation par la création théâtrale en milieu rural et par le biais d'échanges entre comédiens de divers horizons. La fabrique de théâtre A Stazzona est l'oeuvre du syndicat mixte du Giussani, avec le soutien financier de l'Etat, de la collectivité territoriale de Corse et du département de la Haute-Corse.
Ça sent l'ail rissolé, le café et les fleurs de juillet dans la cour de la maison Battaglini où l'Aria a installé ses pénates, bureaux, dortoirs et cantine inclus. En levant le nez, on surprend la comédienne Marie Ruggeri en train de contempler le clocher blanc d'Olmi-Cappella, l'un des quatre villages du Giussani (Haute-Corse) qui accueillent les Rencontres. Un peu plus loin, en contrebas de la route serpentine reliant Pioggiola à Vallica, on aperçoit un essaim de Playmobil multicolores dévaler la pente vers le tennis où ils sont attendus pour l'échauffement quotidien. Comme si les 25 °C matinaux ne suffisaient pas... De Juliette, 20 ans, à Jean-Michel, représentant à la retraite et comédien amateur, les 40 gymnastes occasionnels suent et souffrent en cadence tandis qu'un peu plus haut, à Battaglini, 40 autres à quatre pattes s'exercent à faire le dos rond, sous l'oeil d'un milan royal en plein vol. Une petite vieille les regarde du parapet. Elle a l'habitude, depuis treize ans...
10 heures L'époux de la reine
Tandis qu'Aurélie, toute jeune prof de lettres dans un lycée de Nîmes, profite d'un instant d'avance sur ses camarades pour travailler sa guitare, les uns se dirigent vers l'atelier de masques, tandis que les autres rallient en minibus l'Outil théâtral, alias A Stazzona, c'est-à-dire la Forge, pour leur cours de danse populaire ou de chant. Situé juste en face de la Tramula, gîte tenu par Jean-Jean, le roi du miel, l'Outil théâtral incarne le rêve de l'enfant du pays Robin Renucci. Flanqué à l'ouest du monte Padro et à l'est du San Parteo, dont le sommet culmine à 2 400 mètres, ce parallélépipède en pin laricio d'une sobre modernité comporte tous les équipements dont l'Aria a besoin pour accueillir ses stagiaires tout au long de l'année : salles de répétition "gradinables" ou non, ateliers de décors et de couture, entrepôt des quelque 5 000 costumes collectés en treize ans d'activité, local technique, etc. Parcourant la coursive qui partage le bâtiment en deux, on est happé, ici par de la musique à danser, là par des bribes de La Belle Hélène, d'Offenbach : "Je suis l'époux de la reine, l'époux de la reine, - poux de la reine !" répond au son d'une bourrée corse, si toutefois la bourrée existe en Corse. Dans les souliers du professeur, le très sérieux Renucci insiste sur la valeur de ces pas "transmis de génération en génération" et sur la nécessité de montrer au public "de la danse qui soit de la danse".
MIDI Un cerveau bien rangé
Réglée comme du papier à musique, la journée continue au réfectoire de Battaglini, immense collège reconverti en poste, office de tourisme, médiathèque et siège de l'Aria. Au menu, veau à la crème et riz aux champignons, le tout arrosé d'eau fraîche. On se répartit suivant une géographie subtile qui prend en compte le soleil ou l'ombre, les générations, l'envie de se taire ou de bavarder, la vitesse d'ingestion, la vue, le frais, le bronzage... Certains avalent leur assiette vite fait pour aller répéter les chants inclus dans la mise en scène de L'Ile des esclaves, de Marivaux. D'autres cherchent quelqu'un pour leur donner la réplique. Seule dans un coin, une jeune fille craque : sa constitution n'a pas résisté à la fatigue de la semaine ni à la nuit blanche du bal de la veille, à la Tramula. Plus loin, la conversation roule sur l'intrusion du théâtre dans les cerveaux mathématiques. Il faut dire qu'Eric, 40 ans, et André, retraité d'IBM, sont tous les deux ingénieurs. "Les émotions mobilisent des zones moins sollicitées dans le travail professionnel. On ne range pas notre cerveau de la même façon", analyse le cadet, tandis qu'indécrottable l'aîné avoue : "On ne peut pas s'empêcher de réorganiser les choses et d'y introduire une dimension mathématique." Quant à Denis, gynécologue savoyard, après une semaine de chant et de danse menée tambour battant, il s'est retrouvé au bord des larmes.
14 h 30 Michelle a la pêche
On passe au vif du sujet, c'est-à-dire aux répétitions des 11 spectacles élaborés
sur place. Le minibus frôle la surchauffe sur l'étroite route dont quelques vaches s'octroient la jouissance. Du théâtre, il y en a partout : en déambulation dans les rues de Pioggiola, chez Robin Renucci, qui a prêté un pré au foin coupé, dans une salle d'A Stazzona ou sous la passerelle d'accès où Nathalie Krebs monte un texte fendant d'Eugène Durif. A Olmi-Cappella, un chêne sert d'ancrage à Marivaux mis en scène par Nathalie Bécue ; plus loin, Gérard Chabanier monte Dario Fo sur la place de l'Eglise. Cet après-midi-là, un vent à décorner les chèvres arrache les mots de la bouche des comédiens et leur jette de la poudre aux yeux. De fait, ça claque, ça dépote, ça fuse : "Hop ! hop ! Bravo !" Le cadavre est dans le placard et la scène, dans la poche.
On passe à autre chose. Par exemple à La Bonne Mère, de Goldoni, que concocte René Loyon, un habitué des Rencontres. Là, un phénomène nous attend. C'est Michelle, une femme d'apparence un peu fatiguée. Mais qu'elle se lance dans la mêlée, et là quel jus, quelle conviction, quelle drôlerie ! La dame, qui en est à son quatrième stage, a tapé dans l'oeil de Serge Lipszyc, directeur pédagogique de l'Aria, qui l'a engagée à titre professionnel dans Oncle Vania que l'on verra en octobre à l'Athénée, à Paris. "J'ai fini de jouer tous les rôles de ma vie, mère, enseignante, grand-mère, explique Michelle. Le théâtre est maintenant devenu le plus important pour moi. Une deuxième vie commence. Je ne savais pas que le théâtre me mènerait si loin !"
18 heures Les pieds dans la réalité
On enchaîne direct avec les répétitions de chant sous la baguette invisible de Philippe Le Chevalier. Attablé chez Jean-Jean, Serge Lipszyc se remet de la tension du travail de La Nuit des rois, de Shakespeare, devant une bonne bière. Costaud et bienveillant, le metteur en scène connaît bien ses ouailles (un "quatre-quarts" composé d'étudiants, de bénéficiaires de formations continues, d'enseignants et d'amateurs). "Ce qui est intéressant, ici, dit-il, c'est la durée du stage, qui est de trente-quatre jours. Ce laps de temps exceptionnel permet de lâcher prise. La fatigue aidant, le rythme s'imposant peu à peu, certains rentrent dans la matière théâtrale d'une manière qui les surprend eux-mêmes." Il est vrai qu'avant d'avoir plongé dans ce grand bain les participants arrivent bourrés de stéréotypes. Les jeunes veulent en faire trop ; les plus âgés craignent de ne pas y arriver. Marie Ruggeri, la cinquantaine épanouie, se souvient s'être demandée "ce qu'elle faisait là", au milieu de tous ces jeunes. Pourtant, le mélange des générations fonctionne à plein. "Le but de l'opération, rappelle Serge, c'est d'apprendre des autres. Pour les professionnels qui ont tendance à vivre en vase clos, c'est aussi une bonne occasion de reprendre pied dans la réalité."
20 h 30 A boire et à chanter
Il y a foule sur le col de Battaglia. Les gens sont déjà là, à boire des coups, à s'embrasser, à se sourire. On regarde la mer, au loin, encore bleue malgré les efforts du soleil qui vire à l'orange.
Ce soir, c'est la veillée, comme tous les samedis de juillet. Les habitants du cru, purs Corses il va sans dire, se mêlent aux touristes et aux stagiaires. Certains ont apporté des gâteaux. Tout le monde a pris un pull "au cas où". Mais le vent s'est tu, qui laisse libre cours aux guitares et à l'accordéon, aux chansons et aux histoires. Chacun se lève tour à tour. L'un oublie la fin de la fable, l'autre fait rire son monde. On s'émeut, on s'amuse dans les exclamations et les applaudissements. Quand l'obscurité s'est installée, le discret Jean-Michel, comédien amateur et ancien représentant, se lève pour dire un poème de Prévert en l'honneur de son père, espagnol émigré en France sous Franco. Droit comme un i, il dit les mots, et ses mots traversent la nuit comme une étoile filante. Tout le monde se tait puis on se quitte. Demain dimanche sera jour de repos, de grasse matinée et de virée sur la plage.
Rencontres internationales de théâtre en Corse, du 7 au 14 août : à voir, 11 spectacles, des lectures, des concerts.
Le 7 août : inauguration d'A Stazzona, à Pioggiola (Haute-Corse).
www.ariacorse.org
Après une pause d’une année, cette manifestation se déroulera du 7 au 14 mars dans notre ville. Ce sera l’occasion pour les organisateurs de montrer que l’art théâtral est bel et bien vivant en Corse
Du 7 au 14 mars, notre ville va se mettre en scène pour profiter de la créativité des nombreuses compagnies de théâtre insulaires, et d'ailleurs. C'est Gilles Simeoni, le maire de Bastia, qui a ouvert la conférence de presse d'hier en s'exprimant en langue corse.
Une façon d'installer le décor d'une manifestation qui se veut être un peu le « MEDITECO » (mercatu di u teatru corsu), une sorte de MIDEM pour le théâtre régional. Avec plus de vingt troupes présentes pour la dixième édition de « E Teatrale », l'équipe de François Berlinghi ambitionne de promouvoir cet art pour les compagnies locales qui, malgré talent et inventivité, ne parviennent pas toujours à se frayer un chemin dans le maquis hermétique de la création nationale.
« Faire en sorte que le théâtre corse s'exporte »
Après avoir rappelé que tout était rentré dans l'ordre (comprenez au niveau financier et logistique), il a fait part de la forte demande des troupes insulaires pour que vive cette manifestation.
« Cette édition se veut être la sœur jumelle des précédentes. Nous sommes dans la continuité de cette philosophie qui consiste à rassembler toute la production corse de l'année. C'est aussi, pour les troupes, l'occasion de voir ce que font les autres, de rencontrer des programmateurs locaux et du continent, bref de se vendre. Peut-être aussi l'opportunité de trouver des débouchés en Italie, comme nous l'avions fait il y a quelques années. En un mot, faire que le théâtre de corse puisse s'exporter »,a souligné le président de l'association.
Puis, Jean Pierre Lanfranchi, le directeur artistique, prenait la parole pour exposer le déroulement des festivités.« La manifestation va être scindée en deux. Ainsi, du 7 au 10 mars, il y aura "scène ouverte" tandis que du 11 au 14, la "sélection officielle", vitrine de la production insulaire, prendra le relais. Il n'est pas toujours aisé de bien positionner le curseur entre les deux éléments, mais cette année nous y sommes bien arrivés, me semble-t-il ».
Pour terminer, François Berlinghi a annoncé que le festival 2015 serait placé sous le parrainage de l'acteur Christian Bujeau qui jouait le dentiste dans le film Les visiteurs.
Il sera accompagné de son épouse Pauline Macia. Comme l'a dit Gilles Simeoni en préambule : « Le festival E Teatrale permet de découvrir les œuvres de la scène vivante corse ».
Source : Corse Matin
27/02/2015
03/02/2015
26/11/2014Le samedi 29 novembre à 18 heures dans la salle du « Magasin/garage de la Police Militaire » mis à disposition par le 2ème REP de Calvi, dans la Citadelle de Calvi, l’association « U Svegliu » a programmé une pièce de théâtre « L’Acide rougit le chiendent » de « La compagnie Acrobatica Machina »
« L'homme a besoin d'idéaux, de personnages légendaires / mythologiques / emblématiques aux travers desquels se cristallise la projection fantasme de ce qu'il pourrait être.
Une Voix surgit : "Dans deux minutes, un repos bien mérité". Un possible pays, un possible Occident, un possible présent. Un monde où les lois et les décrets prolifèrent. Un monde où rien n'est interdit, mais tout est obligatoire. Elle, Janey, immigrée. Elle tente d'exister, de trouver une place derrière son comptoir. Bousculée par les agents de la commission de répression, acculée par la négation de son passé, voué à n'être qu'un niveau zéro. Que reste-t-il comme espace
libre ?
Un livre.
Un livre grâce auquel elle invoque les légendes de l'Ouest, Calamity Jane, Wild Bill Hickok, Charly Utter, Agnès Lake Tatcher»
L'Acide rougit le chiendent - Western d'anticipation
Tout public à partir de 12 ans
Ecrit et mis en scène par Lauriane Goyet
Collaboration scénaristique Naéma Boudoumi
AVEC : Naéma Boudoumi - Ugo Gonzales - Lauriane Goyet - Camille Hugues - Nicolas Poli - Jacques Trin
Assistante à la mise en scène / Virginie Foucher Gupta
Scénographie - Costumes / Delphine Ciavaldini
Création musicale / Ceccè Guironnet et Lauriane Goyet
Création lumière / El Mekki Arrhioui
Production : Acrobatica Machina
Coproduction/Partenariat : Cie Ginko - Cie Feydra Tonnerre - U Svegliu Calvese - L'Aria - La CTC - Le Conseil Général de Haute-Corse - La Communauté de Communes E Cinque Pieve di Balagna
Entrée: 15€ - Tarif réduit: 8€.
Réservations/Renseignements: U Svegliu Calvese
Tél: 04 95 65 23 57 - svegliu@gmail.com
Une seconde représentation suivra le dimanche 30 novembre à 16 heures / A Stazzona / Pioggiola
17/10/2014
La nouvelle saison théâtrale bastiaise 2013-2014 débutera le 27 septembre 2013 avec les Noces de Figaro de Mozart et se clôturera fin mai 2014 avec une plateforme Danse. Au moins 24 spectacles seront à l’affiche avec une programmation très éclectique, dans le droit fil de celle de la saison précédente entre création contemporaine, pièces classiques et danse.
La saison théâtrale, qui vient de s’achever, affiche une réussite prometteuse. Bien meilleure que celle qui l’a précédée, elle confirme l’engouement des Bastiais et, au delà, de la microrégion pour cet instrument culturel unique en Corse. En effet, chaque année, entre 70 000 et 90 000 spectateurs franchissent les portes du théâtre municipal, tous spectacles confondus. La saison, qui s’achève, faisait figure de test pour Frédérique Flori, promue, l’an dernier, responsable de la programmation au théâtre municipal de Bastia. La jeune responsable avait fait des choix frais, inédits, parfois osés, qui ont payé.
Un bilan prometteur
Les 27 représentations de la saison 2012-2013 ont accueilli près de 12 269 spectateurs avec une moyenne de 454 spectateurs par spectacles. Sur 27 représentations, 14 ont dépassé une jauge de 500 personnes, notamment les Ballets de Marseille, le Cabaret New Burlesque, Sunderland, Hollywood, Cher Trésor… Dans ce Top 14, deux groupes insulaires : A Filetta avec Puz/zle et Barbara Furtuna avec Via Crucis. A niveau de l’opéra et du théâtre, les classiques ont, comme d’habitude, fait le plein, de Don Giovanni au Sacre du Printemps en passant par Le songe d’une nuit d’été ou Le jeu de l’amour et du hasard. Les deux représentations de Cyrano ont rassemblé 1100 spectateurs. La palme revient aux Liaisons dangereuses qui, avec 744 spectateurs, fut le spectacle le plus vu de la saison passée.
Un pari réussi
Le pari fait par Frédérique Flori, en matière de programmation, sur la danse contemporaine et les musiques actuelles, comme sur ses coups de cœur, est gagné. « Outre l’opéra et le théâtre, la danse s’est taillée la part du lion puisque trois des quatre spectacles proposés ont fait de très beaux scores. Il y a, donc, un vrai public pour la danse contemporaine, innovante à Bastia. Nous sommes ravis de cette bonne nouvelle », se félicite-t-elle. Idem pour le nouveau concept Tous en Scène, qu’elle a initié et qui a obtenu une bonne fréquentation. Les deux spectacles Studio Paradise et Rover, ont, respectivement, attiré 174 et 191 personnes, hors abonnement. « Cette entrée des musiques actuelles au Théâtre est, donc, un succès. Nous réitérerons cette formule lors de la prochaine saison », ajoute-t-elle.
Mozart toujours
Puis, Frédérique Flori a levé le voile sur la programmation de la nouvelle saison 2013-2014. En ouverture, toujours du Mozart, avec Les Noces de Figaro et toujours accompagné par l’Ensemble instrumental de Corse. En janvier, est programmé un récital lyrique de la jeune compagnie lyrique corse qui interprétera des grands airs d’opéra. Ainsi que la nouvelle création d’Orlando Furioso sur Naples, ville qui sera le thème du prochain festival du film italien. En mars, un ciné-concert sur le film « L ‘Aurore » de Murnau, datant de 1926, proposera une nouvelle composition musicale de Pierre Reboulleau qui avait fait Métropolis en 2012.
Des classiques à succès
Classique, vaudeville et pièces à succès seront au menu de la programmation théâtrale qui s’ouvrira, en novembre, par Volpone ou Le Renard, mise en scène par Nicolas Briançon avec, dans le rôle titre, l’extraordinaire Roland Bertin. Cette farce noire et corrosive sur la cupidité, écrite en 1606 par le dramaturge anglais, Ben Jonson, ami et rival malheureux de Shakespeare, narre la fausse agonie d’un vieillard qui laisse croire à ses proches que chacun d'eux sera son héritier. Fustigeant avec une implacable cruauté le pouvoir corrupteur de l'argent, ce classique du 17ème siècle est d’une incroyable actualité.
Autre classique en décembre : Occupe-toi d’Amélie avec Bruno Putzulu et Hélène de Fougerolles. Ce vaudeville, l’un des plus joués de Feydeau, est un énorme succès parisien. En janvier, La rose tatouée, pièce pur jus de Tennessee Williams, avec Cristiana Reali, conte l’histoire d’une passion torride entre une veuve sicilienne et un camionneur à la Nouvelle-Orléans.
La création insulaire
Egalement au programme, trois autres succès surprise de la saison passée : Jeunesse sans Dieu de Von Horvath en avril et, en mai, Le porteur d’histoire, qui a rassemblé 25000 spectateurs depuis sa sortie, et L’étudiante et Mr Henri. En décembre, le comédien Pierre Richard reviendra faire son show dans Pierre Richard III, le troisième épisode de ses aventures au cinéma. En février, l’écrivain Daniel Pennac fera l’ouverture des E Teatrale, avec la lecture de son Journal d’un Corps.
La programmation confirme son soutien à la création insulaire avec, en mars, Portraits de Corse, la dernière création de la compagnie Aria qui, dans un concept original, allie art théâtral et cinéma. En mai, sera présentée la nouvelle création d’U Teatrinu.
Musiques actuelles
Autre musicien insulaire, Pierre Gambini a notamment composé la musique de la série Mafiosa. Il sera sur scène en février dans une création spécialement agencée pour le théâtre de Bastia. En musique toujours, deux spectacles Tous en Scène avec, en octobre, le groupe de rock français Poni Hoax, et, en février, le chanteur français Babx, qui a écrit pour Julien Doré et Camelia Jordana, et dont le 3ème album, « Drones personnels », est sorti récemment. Deux soirées jazz avec, en novembre, un duo féminin de jazz vocal composée de la chanteuse coréenne Youn Sun Nah et de la chanteuse albanaise Elina Duni. En avril, dans le cadre du festival Jazz Equinoxe, se produira le Golden Gate Quartet. A l’affiche également, Michael Gregorio, chanteur et imitateur français qui possède une tessiture de ténor.
Une surprise à-venir
La danse occupe également une place de choix avec, en janvier, le ballet-spectacle d’Isabelle Ciaravola, danseuse étoile à l’opéra de Paris et, en clôture de saison, une Plateforme Danse. Du 24 au 31 mai, tourneront deux spectacles de danse : la Compagnie Art Mouv et la Compagnie Rosas. Mélange de la danse et du cirque, le théâtre d’illusion d’Emiliano Palissari offrira un spectacle féérique et impressionnant. Enfin, à la veille de Noêl, Patinoire, proposera un spectacle de nouveau cirque pour tous publics.
Si l’essentiel de la programmation a été dévoilée, Françis Riolacci, adjoint à la culture, a promis une belle surprise pour le début de l’année 2014. Surprise qui sera, sans doute, annoncée, à la rentrée prochaine, avant l’ouverture de la vente des abonnements.
N.M.
Source : CorseNet Infos
Le programme 2013-2014 est en page Agenda.
16/05/2013
18/03/2013
28/02/2013
13 juillet 2012
La guerre vue du cœur (Avignon off)
Puisqu’on fête actuellement les cent ans de Jean Vilar, fondateur du festival d’Avignon et grand rénovateur du Théâtre National Populaire (TNP), c’est aussi l’heure de se demander ce qui reste de son héritage dans le théâtre d’aujourd’hui. Esthétiquement, le style Vilar est aisé à définir : c’est un art du dépouillement, comme il le revendiquait lui-même. « Il s’agit de simplifier, de dépouiller. Il ne s’agit pas d’exploiter l’espace mais de mépriser cet espace ou de l’ignorer. Il n’est pas nécessaire pour une réalisation suggestive qu’une scène dite de mouvement par exemple, soit en mouvements, avec entrechat, boxe, bagarre ou poursuites plus ou moins réalistes. Il suffit d’un ou deux gestes, un rien et du texte, d’un texte vrai et beau. Et le reste passe », écrivait le metteur en scène dans De la tradition Théâtrale (1955).
Ce privilège accordé au texte sur les décors ou sur tout autre ornement, Vilar l’a mis en pratique dans des lieux immenses : à commencer par la scène de Chaillot, où siégeait alors le TNP, et dans la Cour d’Honneur du Palais des Papes, au Festival d’Avignon. Aujourd’hui il est rare, du moins dans ces vastes espaces, qu’on ose cette audace formelle : se fier d’abord au texte et au jeu de l’acteur. Et pourtant, les héritiers de Vilar existent et s’obstinent à prolonger son geste. Il faut parfois aller les chercher jusque dans les petites salles de France ou d’Avignon, voilà tout.
Ainsi, au Petit Louvre (à cinq minutes du Palais des Papes), l’acteur et metteur en scène François Duval nous plonge dans les guerres d’Indochine et d’Algérie en ne faisant pas plus de cinq pas sur un plateau nu, et avec pour tout accessoire une cantine de soldat. Rien qu’en prêtant sa voix et sa présence au beau texte de Jérôme Ferrari, Où j’ai laissé mon âme (Actes Sud 2010), il ressuscite la boue, le sang, la torture et la faim.
Dans ce long soliloque où un sergent s’adresse à son capitaine, on découvre que la guerre peut être une affaire d’amour. D’un amour ambivalent, compliqué, mais incroyablement fort. « Comment vous aurais-je oublié, mon capitaine, moi qui vous aimais tant, moi qui vous aimais plus encore que je ne vous méprise aujourd’hui, et je vous méprise pourtant au point de vous avouer sans honte combien je vous aimais ». Cette phrase est la clé de voûte de la confession du soldat, qui dit avoir aimé son capitaine « comme un frère ». Mais on le sent peu à peu : la fraternité d’armes engendre un amour absolument singulier, radicalement différent des liens familiaux.
Dans les souvenirs de guerre du narrateur, tout est marqué, plus ou moins clairement, par des récits amoureux : au début du spectacle, il évoque la mort d’un « terroriste » algérien, dont on comprend qu’il l’a fait pendre d’autant plus volontiers que son capitaine s’était « entiché » de lui. Un peu plus loin, il précise que le capitaine a rebaptisé les positions militaires du front indochinois en utilisant les noms de ses anciennes maîtresses. Plus tard, après la bataille, les soldats se retrouvent dans un bar de Hanoï, avec des filles de joie, et tandis que le capitaine, privé de désir, se met en retrait, le narrateur se félicite de rompre un instant son attachement presque irrationnel envers son supérieur : « j’ai cessé de penser à vous, mon capitaine, j’ai serré la fille contre moi »… Enfin pour lui, les soldats de son unité se définissaient ainsi : « ceux qui venaient mourir avec vous ». L’âme d’un soldat est un cœur étrangement tendre, apprend-on au fil du soliloque. Par la magie pure (et toute simple) du théâtre, on dirait bien que François Duval, qui a adapté et interprète sur scène le texte de Jérôme Ferrari, les a vécues, ces guerres dont il parle. Mais les dates, bien sûr, ne coïncident pas. En revanche, en regardant sa biographie, on constate qu’il a créé un jour, à Chaillot, un spectacle autour des « notes de services » que Jean Vilar écrivait à la troupe du TNP. Entre frères d’art, leurs esthétiques, tout naturellement, se rejoignent.
Où j’ai laissé mon âme, spectacle de et avec François Duval d’après le texte de Jérôme Ferrari, au Petit Louvre (Avignon) jusqu’au 28 juillet, tous les jours à 11 heures.
i
Du 13 au 15 décembre 2007, dans le cadre du bicentenaire de la mort de Pasquale Paoli, la Maison de la Corse présente au Palais des Sports de Levallois-Perret (Marcel Cerdan), un spectacle musical intitulé : ‘’la Révolution Corse’’.
Une comédie musicale aux couleurs
corses
La Révolution
Corse
nous offre deux heures de rire en cascades,
mariant aussi bien la musique sacrée et le striptease, la douceur d'une
berceuse
et l’hymne guerrier, la polyphonie et les guitares saturées, la danse,
les
combats et la bonne humeur…. Au programme : théâtre et musique, 50
artistes sur scène (comédiens, chanteurs, cascadeurs, danseurs,
acrobates,
duellistes et même …un chat).
Un thème: le droit à la
différence
Entre folie
contemporaine et récit
historique, le vrai sujet de la ‘’Révolution Corse’’ est
le droit à la différence, revendiqué par les Juifs, les gros, les
Arabes, les femmes, les gays, les animaux, les fous et bien entendu…
les
Corses.
Une histoire originale
Pasquale Paoli est
fou, irrémédiablement fou, et vit depuis
trente années dans un hôpital psychiatrique. Une fois par an, il tente
de
s'échapper mais son échec systématique le pousse à se
construire un monde très personnel, un monde composé
d'éléments réels et imaginaires. Dans l’imaginaire de Pasquale
Paoli, son ancêtre (le vrai Pasquale Paoli, père de la constitution
corse)
découvre un village peuplé de femmes, les hommes ont été
tués à la guerre ou lors de vendetta. Après cette rencontre
exceptionnelle il donne le droit de vote aux femmes, la citoyenneté
corse aux
juifs et aux mahométans : nous sommes en 1755 ! A cette bravade Louis
XV
répond par la poudre et les canons, mais les infirmiers ne sont jamais
loin.
Des auteurs Corses connus et
reconnus
‘’La Révolution
Corse’’, a
été écrite et mise en scène que par Magà Ettori
(auteur, réalisateur et … président de la Maison de la
Corse).Spécialiste de la culture corse il est aussi le réalisateur du
premier film sur Paoli de l’histoire du cinéma. ‘’Et maintenant
monsieur Paoli ?’’. Ecrits par le compositeur Patrice Bernardini, aussi
chanteur et multi instrumentiste, les chants de la ‘’Révolution
Corse’’ offrent tout le panel de l’expression insulaire (polyphonies,
nanni, paghjele, …), des titres sur mesure pour de nombreuses vedettes
insulaires,
ainsi que pour de jeunes talents,
Sous le haut patronage du Ministère de la Culture et de la
Communication, et de la
Collectivité Territoriale
Corse.
Toutes les
manifestations proposées
par la Maison de la Corse en 2007 sont sous le haut patronage De ces
deux institutions.
Le bicentenaire de la mort de Pasquale Paoli a été classé par le
Ministère de la Culture parmi les évènements remarquables en 2007.
La Maison de la Corse a organisé en Ile de France, en Corse, en
Angleterre et
à Marseille une série d’évènements.
Dernièrement, un colloque sur le thème la Corse dans les médias et
au cinéma, a eu lieu au SENAT
Informations pratiques
Palais des Sports
Marcel Cerdan - 141, rue
Danton – 92300 Levallois Perret
Jeudi 13, Vendredi 14, Samedi 15 Décembre, à 21 heures.
Entrée : 1ere (45€) et 2eme catégorie (25€)
Location en ligne : www.revolutioncorse.com - www.Fnac.com Location
Magasins : Fnac -
Carrefour -Virgin - Galerie Lafayette - Auchan - E. Leclerc - Cultura -
Géant
Location par téléphone : 0892 68 36 22 - 0892 390 800 (0,34€ /
min)
Parking public : 145 rue Danton (01 40 89 09 46)
Métro : Pont de Levallois-becon (ligne 3)
Bus : Arrêt Pompidou - face au Palais des Sports (167, 53, 135, 275)
www.revolutioncorse.com
Relations Presse : Nadine BATTISTELLI-GIORGI,
battistelli.nadine@wanadoo.fr